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Sabato l’Autorità delle telecomunicazioni pakistana (PTA) ha bloccato il sito dell’enciclopedia online Wikipedia in tutto il Pakistan perché secondo l’ente e secondo un tribunale pakistano ospita «contenuti blasfemi» per l’Islam, che nel paese è religione di stato, e per questo «illegali». La PTA aveva già limitato l’accesso a Wikipedia mercoledì e aveva intimato all’enciclopedia di rimuovere tali contenuti entro 48 ore per evitare un blocco definitivo, cosa che Wikipedia non ha fatto. La Wikimedia Foundation, l’organizzazione che si occupa della presenza online dell’enciclopedia, ha chiesto alla PTA di rimuovere il blocco, che «nega al quinto paese per popolazione al mondo l’accesso al più grande deposito di informazioni libero accesso».

Wikipedia has been blocked in Pakistan.

Today, Pakistan’s Telecommunications Authority blocked @Wikipedia and other Wikimedia projects in the country.

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— Wikimedia Foundation (@Wikimedia) February 4, 2023

Non si sa quali siano i contenuti che sono stati giudicati blasfemi dalle autorità pakistane perché la PTA non ha diffuso informazioni a riguardo. In Pakistan la blasfemia è un reato e un argomento molto sentito dalla maggioranza musulmana pakistana. Le accuse di blasfemia sono piuttosto frequenti e in passato hanno portato al blocco di varie piattaforme online, tra cui le app per incontri Tinder e Grindr; era successo ai social network Facebook e YouTube, che poi erano stati sbloccati. YouTube in particolare era stato inaccessibile in Pakistan dal 2012 al 2016.

Il portavoce della PTA ha detto che Wikipedia rimarrà bloccata in Pakistan finché non avrà rimosso i contenuti giudicati blasfemi. «Hanno rimosso solo parte del materiale», ha aggiunto. La Wikimedia Foundation ha sottolineato anche di non prendere decisioni su quali contenuti sono su Wikipedia e quali no: è la comunità degli utenti che lo decide discutendo sul sito.

La decisione della PTA è stata criticata anche da attivisti per i diritti digitali pakistani, tra cui Usama Khilji che ha parlando con Al Jazeera ha notato che il blocco di una piattaforma con milioni di pagine è una contromisura esagerata per contrastare la diffusione di alcuni contenuti. «L’obiettivo principale è mettere a tacere ogni forma di dissenso», ha detto Khilji a BBC, «spesso il reato di blasfemia viene sfruttato a questo scopo».

In Pakistan la versione in inglese dell’enciclopedia riceve ogni mese più di 50 milioni di visite secondo quanto riferito dalla Wikimedia Foundation, che ha detto inoltre che esiste una numerosa comunità di wikipediani pakistani che collabora alla scrittura, all’aggiornamento e alla correzione degli articoli.