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Tra gratitudine, tradizioni, tacchini, bourbon e parate, vi sveliamo qualche curiosità sulla festività più amata dagli americani.

A cosa pensate se dico “Giorno del ringraziamento”? Questa ricorrenza, che abbiamo imparato a conoscere attraverso le immagini di centinaia di film e serie tv americane, è considerata la festività a stelle e strisce per eccellenza, addirittura più sentita del Natale, anche perché molto più inclusiva. Per cosa sei grato quest’anno? È la domanda rituale a cui ogni commensale è chiamato a rispondere l’ultimo giovedì di novembre, intorno a una tavola riccamente imbandita su cui troneggia l’immancabile tacchino ripieno.

Ma chi o che cosa si ringrazia esattamente? E a chi si deve l’introduzione di questa usanza? L’origine di questa storica tradizione risale al 1621, quando a Plymouth, Massachusetts, i Padri Pellegrini decisero di organizzare un banchetto per ringraziare Dio e i nativi americani che li avevano aiutati a piantare il loro primo raccolto nel Nuovo Mondo. Il Thanksgiving Day fu ufficializzato però solo secoli dopo, precisamente nel 1863, grazie alla tenace volontà della scrittrice Sarah Josepha Hale: sicura che una simile ricorrenza avrebbe contribuito a riavvicinare la popolazione dopo la Guerra di Secessione, convinse l’allora Presidente degli Stati Uniti Abramo Lincoln a formalizzarne la celebrazione.

Thanksgiving Day Come Festeggiarlo in Italia cover

Ma perché il tacchino è diventato il protagonista del banchetto del Giorno del Ringraziamento? Il tacchino selvatico è un uccello originario del Nord America, che vanta tuttora un legame speciale con la cultura americana: pare addirittura che il padre fondatore Benjamin Franklin non fosse d’accordo con la scelta di consacrare l’aquila a simbolo della Nazione e preferisse di gran lunga il tacchino, in quanto più pacifico, affidabile e nativo del luogo. Anche se il rapace ebbe la meglio, il tacchino è rimasto fieramente uno dei simboli più tipici degli Stati Uniti.

E proprio per questo è stato anche scelto come animale totem dall’iconica distilleria americana Wild Turkey. Questo brand leggendario nato nel 1869 in Kentucky, rispecchia gli stessi valori che stanno alla base del concetto di Thanksgiving: gratitudine, rispetto delle tradizioni, amore per la famiglia e per le cose semplici, qualità delle materie prime. Gestita da Jimmy Russel, il più longevo esperto distillatore al mondo e dal figlio Eddie, anche lui master distiller, vanta anche un direttore creativo famoso, l’attore premio Oscar e appassionato di bourbon Matthew McConaughey.

Nessun banchetto del giorno del ringraziamento che si rispetti può terminare senza sorseggiare un buon bourbon Wild Turkey: il suo colore ruggine dorato e il suo gusto avvolgente regalano immediatamente una sensazione di “casa” e di calore. Ma che festa è senza musica? Wild Turkey lo sa, e con il suo bourbon, oltre a scaldare i cuori, negli ultimi due anni si è prodigato per sostenere e valorizzare il settore musicale messo in ginocchio dalla pandemia, attraverso iniziative e attività ad hoc. In particolare, si impegna a mantenere viva la musica indie, un potente canale di comunicazione, diretto e senza filtri, che negli anni è diventato un po’ la colonna sonora del brand.

Thanksgiving Day come festeggiarlo in Italia

Ma la musica non è l’unico modo di intrattenersi nel giorno del ringraziamento: questa celebrazione è diventata infatti l’occasione per organizzare manifestazioni folkloristiche, come l’attesissima sfilata di pupazzi gonfiabili per le strade di Manhattan, sponsorizzata dal grande magazzino Macy’s o la parata nella Main Street di Disneyland a Los Angeles, che vede protagonisti i due fortunati tacchini “graziati” dal Presidente degli Stati Uniti. Un’altra imprescindibile tradizione nel giorno del ringraziamento è quella di riunirsi tutti insieme, dopo pranzo, a guardare in televisione una partita della National Football League.

Insomma, come avrete capito, negli anni il Thanksgiving Day, un po’come capita con tutte le feste, ha alimentato una serie di leggende, dato vita a celebrazioni popolari e a interpretazioni a stravaganti, ma il vero spirito di questa festa resta quello originale: essere grati per quello che l’anno che sta per volgere al termine ha regalato, trascorrere del tempo con i propri cari, nutrendosi di alimenti genuini che rimandano alle proprie tradizioni.

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