terme-libere-in-italia:-dove-andare-per-un-bagno-wild

Quella di primavera, insieme all’autunno, è la stagione ideale. Non fa ancora così tanto caldo da togliere il desiderio di acqua tiepida; non fa più così tanto freddo da rabbrividire all’idea di mettersi in costume da bagno all’aperto. È tempo di terme naturali e libere, di scoperte incontaminate e a costo zero. Ecco le più belle in Italia, dalle più conosciute a quelle ancora quasi inesplorate.

Toscana, terra di terme libere

Quando pensiamo alle terme naturali non possiamo che volare a Saturnia, alle Cascate del Mulino, in provincia di Grosseto. Un vecchio mulino in cima e un torrente termale, il Gorello, che alimenta le famose cascatelle, così sono chiamate dagli abituè. L’acqua è di origine vulcanica e sgorga da una sorgente naturale ad una temperatura di 37,5°C.

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La presenza del Plancton Termale rende l’acqua particolarmente benefica sia sulla pelle che sugli apparati digestivo, circolatorio, motorio e del ricambio. Visivamente le terme di Saturnia sono bellissime e impattanti, con le vasche naturali di diverse dimensioni dove immergersi a piacere e a seconda della temperatura prescelta (più ci si allontana dalla fonte e più l’acqua si raffredda).

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Nel weekend le terme sono prese d’assalto, ma se riuscite a passare in settimana avrete l’impressione di stare davvero in Paradiso. Alle Cascate del Mulino c’è un grande parcheggio e un distributore di bevande, ma è bene organizzarsi per il pranzo al sacco. Per dormire? A pochi chilometri dalle cascatelle c’è il borgo di Montemerano, nel cuore della Maremma e acclamato tra i più belli d’Italia, dove assaggiare i tipici tortelli ripieni di ricotta ed erbette e conditi con il ragù e l’acquacotta, una gustosa zuppa condita con un uovo in camicia.
www.cascate-del-mulino.info

Vicino a Monticiano, in provincia di Siena, si trovano i Bagni di Petriolo, meno affollati di Saturnia, più piccoli ma molto molto apprezzati dai locali, che hanno fondato un gruppo Gli amici dei Bagni di Petriolo per tutelare l’area e difenderla da progetti impattanti e troppo invasivi. Il forte odore di zolfo si sente già arrivando e rimane addosso per giorni, insieme a quella sensazione di relax e benessere che solo queste terme sanno regalare. Le acque, saline e ipertermali, sgorgano a una temperatura di 43°C, a cascata fino alla riva del fiume Farma, freddo. Dalla sorgente fino alla riva il calcare ha creato diverse vasche di dimensioni e temperatura varie. A riva è possibile creare delle vasche con le pietre del fiume e miscelare l’acqua termale calda con quella fredda del fiume a piacere. I più coraggiosi alternano il bagno nelle vasche calde vicino alla sorgente a immersioni nell’acqua fredda del torrente. Chiedendo alla gente del posto, potrete raccogliere il fango tra le pietre del fiume per una maschera del tutto naturale! I Bagni di Petriolo si trovano proprio a metà strada tra Siena e Grosseto, in una delle zone più belle della Toscana.

Il posto più comodo e vicino per dormire vicino alle terme di Petriolo è la frazione di Pari a Civitella Paganico. Da vedere, nei pressi di Petriolo, l’abbazia di San Galgano, quasi completamente in rovina, le cui mura proteggono la famosa spada nella roccia. Per mangiare, da assaggiare assolutamente i Pici all’aglione o la Ribollita in una delle trattorie casalinghe sulla strada.

I bagni di Petriolo

Tomasz Parys

Incredibilmente suggestive sono le terme libere di San Filippo, tra la Val d’Orcia e il Monte Amiata. Arrivano inaspettate, dopo una brevissima passeggiata dal centro del paese, in mezzo a un paesaggio magico di bianche formazioni calcaree, cascatelle e piccole vasche di acqua calda nel mezzo di un verde bosco rigoglioso. Totalmente wild. Le prime cascate e formazioni calcaree sono immediate, mentre bisogna andare un po’ più avanti, costeggiando il torrente, per raggiungere la cascata più grande, chiamata della Balena Bianca per la sua forma, su cui formalmente è vietato stare. Qui scorrono le acque più calde dei bagni naturali, che sono quelle non usate dallo stabilimento termale. L’acqua sgorga a 48º C dalla sorgente poco distante, e scende nelle piscinette laterali, perfette per un bagno di mezza stagione.

Terme di San Filippo in Val D’Orcia

Mario – stock.adobe.com

Ma la Toscana regala ancora piccole grandi chicche per gli appassionati di terme. A San Casciano dei Bagni è possibile immergersi in grandi vasche pubbliche di acqua termale a 40° C, sulfurea e salvifica. Si trovano ai piedi del colle che racchiude il borgo medioevale: ci sono almeno tre vasche, tutte accessibili, anche se la più frequentata è quella principale in pietra. Nelle immediate vicinanze sono presenti anche una vasca-lavatoio coperta e un grande bacino di raccolta che i locali chiamano caldagna. I bagni liberi si raggiungono prendendo all’ingresso del borgo medioevale di San Casciano la stradina, prima asfaltata e poi sterrata, che scende in pendenza fino alla base del colle. Subito si trova il caratteristico lavatoio coperto, alimentato con acqua termale, poi, proseguendo sulla sinistra si trovano le vasche in pietra dei bagni liberi. A San Casciano dei Bagni sono da assaggiare i Pici, che qui sembrano avere avuto origine, e il Ciaffagnone, una sorta di crêpe rustica locale. 

@Valerio Tavani

In Lombardia le pozze di Leonardo

Già, le pozze di Bormio, in Lombardia, prendono il nome proprio da Leonardo da Vinci, perché pare sia stato lui – inviato qui per un sopralluogo dal Duca di Milano Ludovico il Moro – a parlare per primo di queste acque termali nel suo Codice Atlantico. Le due vasche nel loro ambiente tipicamente montano sono vicine tra di loro, mediamente grandi, raggiungibili con una passeggiata su sentiero sterrato ma facile da percorrere (riconoscerete il punto da cui parte il sentiero per qualche macchina parcheggiata lungo la statale). Le acque termali di Bormio sono solfato-alcaline-terrose-minerali-radioattive, ed escono ad una temperatura compresa tra i 38 e i 41°C. Sono particolarmente indicate nel trattamento di varie patologie, come ad esempio riniti, faringiti, bronchiti e malattie reumatiche; o comunque sono estremamente rilassanti. La vicinanza al torrente consente di alternare caldo-freddo, per il piacere del sistema cardio circolatorio. E dopo il bagno termale? Un piatto di Pizzoccheri alla Valtellinese con un buon bicchiere di vino!

I tesori termali di Viterbo

Incredibile a crederci, eppure Viterbo e la Tuscia viterbese sono un vero e proprio Paradiso per chi ama le terme libere. Il parco del Bullicame era conosciuto già ai tempi di Dante, che le aveva citate nella sua Divina Commedia. Si tratta di un’intera area, la più famosa del viterbese, che racchiude storia e benessere. Il parco termale oggi è recintato e custodito (chiude alle 17 in inverno e alle 18 in estate) ma comunque ad ingresso libero negli orari di apertura. L’accesso è limitato per garantire la tutela e la conservazione dello storico cratere termale da cui fuoriescono l’acqua e il fango termale fra bolle, schizzi e vapori. La vasca del cratere è protetta da una struttura in plexiglass, da ammirare ma non accessibile. Poco distante però ci sono due vasche comode dove bagnarsi e immergersi nell’acqua che può raggiungere una temperatura di 55 °C.
Le Piscine Carletti sono pieno centro città: provare per credere. A due chilometri dal centro, l’area offre gratuitamente una vera e propria piscina, molto grande e con acqua tiepida, dove è addirittura possibile nuotare. L’acqua termale che sgorga a 58 °C alimenta diverse vasche piccole. Sul bordo piscina è possibile prelevare del fango bianco per maschere e scrub naturale. E se l’acqua termale mette fame, a Viterbo si casca in piedi, coi suoi squisiti piatti tipici: l’Acquacotta, la Pignattaccia, la Cicerchiata, il Bagnone viterbese, la zuppa di ceci e castagne e la Panzanella sono solo alcune delle specialità da assaggiare.

A Ischia, parchi termali liberi

Ischia è un sogno, anche per chi ama le terme. La natura vulcanica dell’isola garantisce sorgenti termali un po’ ovunque, anche direttamente in mare. È il caso della Baia di Sorgeto, un vero e proprio parco termale libero e naturale, punto in cui l’acqua calda (37° C circa) si mescola a quella fredda e salata del mare. Si tratta di una suggestiva caletta circondata da pareti rocciose ad accesso gratuito 12 mesi l’anno. D’atmosfera anche per un bagno in serata per ammirare il tramonto, la baia di Sorgeto non è facilissima da raggiungere: dallo spiazzo di Punta Chiarito (fermatevi a godere del panorama sulla baia) ci sono da scendere oltre 250 gradini per arrivare al mare, ma ne vale assolutamente la pena.

Le acque termali del Sorgeto hanno proprietà salso-bromoiodiche-solforose, escono alla sorgente con una temperatura di 90°C, che diminuisce salendo in superficie e mescolandosi alle acque del mare. Le terme di Sorgeto sono indicate per il trattamento di reumatismi, disturbi respiratori, artrosi, problemi circolatori, disturbi all’apparato locomotore e problematiche dermatologiche, ma anche e soprattutto per entrare in contatto con i ritmi locali: questo è un luogo molto amato e frequentato dalla gente del posto. Per una cena post terme? Da assaggiare: il coniglio all’ischitana o il pesce spada all’ischitana; mentre per un picnic a Sorgeto, portate dietro un trancio di pizza di scarola o un ottimo panino con pomodoro e mozzarella.
www.prolocopanzaischia.it

@Nunzio Pascale

Le terme di Fordongianus in Sardegna

C’è un angolo di Sardegna autentico e singolare, in provincia di Oristano, decisamente fuori dalle spiagge e mete più turistiche. Fordongianus è un piccolo comune, davvero particolare e conosciuto localmente anche per la sua area termale, a due passi dal meraviglioso complesso archeologico dell’antico centro romano. La struttura termale comunale ha un costo esiguo, con ingresso a pochi euro; ma chi ama il bagno wild a Fordongianus non rimarrà comunque deluso! La sorgente romana di acqua calda (anzi ustionante) non è accessibile, ma il canale di acqua termale prosegue verso il torrente freddo, il fiume Tirso, lungo cui si sviluppa il paese. Qui, l’acqua termale sgorga a 56 °C circa e si mescola a quella fredda del fiume. Con le pietre del fiume è possibile creare delle vasche per il bagno libero, controllando, bloccando o facilitando l’entrata dell’acqua fredda, fino a raggiungere la temperatura che più ci aggrada. Le acque di Fordongianus sono riconosciute per le proprietà salso-bicarbonato-fluorurate-termoattive, assolutamente benefiche per il corpo, oltre che rilassanti. C’è una cosa però che proprio non va dimenticata: una borraccia d’acqua, perché a Fordongianus l’acqua dalle fontanelle esce calda!
Qui qualche info.

Complesso archeologico dell’antico centro romano

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Must have: non dimenticate l’occorrente per il bagno  (un costume non nuovissimo o a cui si è particolarmente affezionate perché potrebbe rimanere l’odore di zolfo; l’accappatoio e le scarpette antiscivolo per muoversi in sicurezza sulle rocce viscide e bagnate); una borsa impermeabile da portare vicino alle vasche poiché in natura non esiste sorveglianza di alcun tipo (a differenza delle classiche sacche impermeabili, lo zaino Seac Bro Dry ha un comodo schienale e le spalline traspiranti che lo rendono perfetto anche per passeggiate più lunghe); spuntini, frutta di stagione e acqua per passare molto tempo a mollo senza fretta e fame, e idratandosi. Magari, in questa stagione di mezzo, prepariamo un termos con una bevanda calda, specialmente per i bagni in notturna: la tisana Equilibrio dell’Azienda Agricola La Calcina è l’ideale, composta da menta, ortica, radice di tarassaco e scorze di limone. Il tarassaco ha proprietà diuretiche, stimola il ricambio cellulare, favorisce l’eliminazione delle tossine; mentre l’ortica e remineralizzante, ricostituente, depurativa.