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Taglio del cuneo fiscale - Foto di Ansa Foto
Taglio del cuneo fiscale, così cambiano gli stipendi – Foto di Ansa Foto

La legge di Bilancio lo ha reso ufficiale, ora arrivano i primi effetti sugli stipendi destinati a milioni di italiani. Perché il taglio del cuneo fiscale, già introdotto dal governo Draghi, è una realtà tangibile che produce i primi effetti in busta paga.

Si traduce in concreto nell’esonero sulla quota dei contributi previdenziali destinati all’invalidità, alla vecchiaia e ai superstiti a carico del lavoratore. Un principio che vale per tutti, ma con regole differenti in base al reddito percepito. Sono state infatti fissate due soglie: la prima è per chi ha un reddito lordo fino a 25mila euro e la seconda per chi invece percepisce da 25.001 fino a 35mila euro. In ogni caso possono beneficiarne tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, anche se imprenditori.

I calcoli sono presto fatti e non serve l’assistenza di un commercialista o dei Caf. Infatti è previsto un esonero contributivo a carico dei lavoratori del 3%, per i lavoratori che guadagnano fino a 25mila euro annui, quindi con massimo mensile di 1.923 euro. Sarà invece del 2% per i lavoratori che guadagnano fino a 35mila euro annui (ossia un massimo di 2.692 euro al mese.

Per questo cambia in busta la quota di contribuzione previdenziale a carico del lavoratore, fissata sino ad oggi al 9,19%. Fino al prossimo 31 dicembre scenderà al 6,19 per cento fino alla soglia dei 25muila euro lordi e al 7,19 per lo scaglione successivo.

Taglio del cuneo fiscale, così cambiano gli stipendi: i calcoli in base alle fasce

Tutto questo si traduce concretamente in un aumento dello stipendio mensile che andrà fino al 31 dicembre 2023, per tutti contratti di lavoro subordinato ad eccezione di quello domestico. Alcuni quotidiani, a cominciare dal ‘Corriere della Sera’, hanno quindi fatto i conti in tasca agli italiani per capire di quanto aumenteranno gli stipendi.

Partiamo dalla prima fascia di stipendi, quelli fino a 25mila euro lordi. Con una retribuzione annua lorda 10mila euro, l’aumento mensile netto 19,25 euro e con una di 12.500 euro è di 24,06 euro. Con una retribuzione annua lorda pari a 15mila euro, l’aumento mensile netto è 28,88 euro e sale a 32,92 euro con un retribuzione annua lorda di 20mila euro. Poi si passa a 37,04 euro per chi ha una retribuzione annua lorda 22.500 euro e a 41,15 euro per una retribuzione annua lorda pari a 25mila euro.

E ora passiamo alla seconda fascia. Chi ha una retribuzione annua lorda di 27.500 euro guadagnerà al mese 30,18 euro netti e chi arriva a 30mila euro lordi un aumento mensile netto di 32,92 euro. Poi chi ha una retribuzione annua lorda di 32.500 euro un aumento mensile di 30,51 euro e infine chi ha una retribuzione annua lorda 35mila euro salirà di 32,85 euro netti.

Cuneo fiscale - Foto di pexels.com
Cuneo fiscale, i calcoli sugli stipendi – Foto di pexels.com

L’Inps ha chiarito anche due situazioni di dubbio. Se un lavoratore nel singolo mese riceve una retribuzione di importo superiore a 2.692 euro lordi, non avrà diritto per quel mese al beneficio. Ma in compenso anche chi perdesse il lavoro prima del 31 dicembre 2023 vedrà questi effetti sulla sua tredicesima.