
Con il via libera al maxi emendamento alla Manovra, vengono introdotti importanti correttivi relativi al superbonus. In particolare, nel testo della manovra c’è la proroga per la presentazione della Cilas (la Comunicazione inizio lavori asseverata superbonus) al 31 dicembre 2022. Inoltre vengono modifica le regole per la cessione dei crediti, che passano da quattro a cinque.
Superbonus, proroga della Cilas al 31 dicembre
Con la legge di Bilancio il governo si impegna a a prorogare dal 25 novembre al 31 dicembre la scadenza per presentare le Cilas e mantenere il regime di maggior favore al 110% anche nel 2023.
La dilazione dei termini per la presentazione della Cilas permette dunque a chi presenta la comunicazione di inizio lavori nei tempi stabiliti di accedere all’aliquota del 110 per cento anche nel 2023. Resta fermo al 24 novembre il termine per le delibere condominiali: nessun rinvio per le assemblee.
Soddisfazione arriva dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili): “La proroga al 31 dicembre per la presentazione della Cilas rappresenta uno spiraglio per chi si trovava a un passo dall’avvio. L’emergenza vera però in questo momento è sbloccare i crediti fiscali incagliati nei cassetti delle imprese”, ha dichiarato la presidente Federica Brancaccio. “Su questo punto, insieme all’Abi, abbiamo fatto una proposta di utilizzo degli F24 che spero possa superare le resistenze ed essere accolta”, ha evidenziato la presidente
Superbonus, prestito ponte alle imprese
Nella legge di conversione viene introdotto il nuovo prestito ponte garantito da Sace, a beneficio delle imprese con problemi di liquidità, a causa della mancata monetizzazione dei crediti fiscali. Gli sconti maturati dalle imprese alla data del 25 novembre potranno essere considerati nella valutazione del merito creditizio.
Cessioni del credito, cosa cambia
Vengono modificate ancora una volta le regole in materia di cessione dei crediti, che passeranno da quattro a cinque. La prima sarà libera e poi saranno possibili fino a tre passaggi (e non più due) verso banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni. Infine, possibile anche il passaggio da banca a correntista partita Iva. Aumentando i passaggi possibili, si punta a rendere il mercato più liquido