
Lo spreco alimentare è forse uno dei fenomeni più paradossali della società in cui viviamo. Quando si parla di sostenibilità alimentare, cioè come rendere meno gravoso per il pianeta e le persone il sistema che permette di nutrirci, il primo a finire sul banco degli imputati è proprio lui. E a ragione: non ce ne rendiamo conto ma per far arrivare sulle nostre tavole il cibo servono molti passaggi, a meno che non abbiate la fortuna di potervi approvvigionare da una piccola azienda agricola di fiducia. Molti passaggi che significano molte emissioni di gas serra, consumo di suolo e di acqua, ricorso all’energia: insomma, in una parola, un altissimo impatto ambientale.
Certo tutto ciò che facciano lascia un’impronta sul pianeta, e quella necessaria per nutrirci è senza dubbio più accettabile di altre, ma non lo è sprecare il cibo prodotto e non solo per una questione ambientale: ricordiamoci che le famiglie italiane in povertà assoluta corrispondono a circa il 9,4% della popolazione residente.
Eppure, secondo i dati che tutti noi possiamo consultare sul sito della FAO, lo spreco alimentare negli ultimi anni non accenna a indietreggiare: soltanto nel «percorso» che porta il cibo dai produttori ai punti vendita, nel 2020 si è perso circa il 13,5% dei prodotti, un dato leggermente più alto rispetto al 2016. Attenzione, questo numero non comprende ancora il cibo che noi, come consumatori, buttiamo senza averlo mangiato.
Lo spreco alimentare domestico in Italia secondo Waste Watcher
I dati non sono confortanti se guardiamo a cosa accade nelle nostre case: secondo l’edizione 2023 (che fotografa il 2022) del report «Il caso Italia» di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, abbiamo sprecato 75 grammi di cibo al giorno, circa 27 chilogrammi all’anno per ognuno di noi (in Italia siamo circa 60 milioni).
Se il peso non è sufficiente a darci una misura del problema, «traduciamo» in denaro lo spreco alimentare nelle nostre case: nel solo 2022 vale 6,48 miliardi di euro (a cui dovremmo sommare, secondo il report, circa 5 miliardi di valore energetico, con un totale che supera gli 11 miliardi e mezzo). Un dato enorme, sebbene in lieve miglioramento (-12%) rispetto all’anno precedente.
Il 5 febbraio la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare prova ad alzare l’attenzione sul tema e anche quest’anno vede diverse iniziative, alcune delle quali travalicano la semplice ricorrenza e possono aiutarci quindi a contrastare lo spreco alimentare quotidianamente. Fra app già note e nuove, libri, chef e start up, eccone qui alcune: