
Non bisognerebbe prendere sul serio i sedici-e-qualcosenni perché ragionano, appunto, da sedici-e-qualcosenni. Né quando, puntuali ogni anno in ottobre si danno il cambio per manifestare contro le condizioni della scuola a prescindere, né quando manifestano contro il pericolo di un fascismo che non c’è, né quando sventolano le bandiere di quel Tito che fino al giorno prima non sapevano chi fosse. E forse nemmeno adesso. Non bisognerebbe prenderli sul serio se non ci fosse un partito politico che li insegue, a partire dall’idea balzana di dargli il diritto di voto perché lo sanno tutti, ma proprio tutti, che a quell’età le idee-slogan fanno subito presa.
L’altro giorno a Firenze a fare bisboccia contro il fascismo in assenza di fascismo c’era chi intonava cori tipo “Il maresciallo Tito…