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Il 7 dicembre a Milano si celebra Sant’Ambrogio, il Patrono del capoluogo lombardo. E’ la festa più sentita, che si unisce a un evento culturale mondano, la prima della Scala, che quest’anno, senza farlo apposta perché il concerto di stasera è stato calendarizzato tre anni fa, è il Boris Godunov di Musorgskij, ispirato all’omonima tragedia di Puškin e alla Storia dello Stato russo di Alexander Karamzin. Insomma, fra festa del Patrono e prima della Scala durante il periodo dell’Avvento Milano si tinge di un’atmosfera unica.

Ma qual è la storia di Sant’Ambrogio? E quali e origini della sua festa? Sant’Ambrogio, teologo e Dottore della Chiesa cattolica, nasce a Treviri, in Gallia, nel 339 d.C. e proprio il 7 dicembre 373 d.C. diventa il successore del vescovo Aussenzio di Milano: riceve il battesimo nel battistero di Santo Stefano alle Fonti a Milano e, il 7 dicembre 374 appunto, viene ordinato vescovo. Nel corso della sua carica pastorale adotta uno stile di vita caratterizzato dall’ascetismo e da pratiche di carità nei confronti degli indigenti, venendo presto ad essere molto amato dai milanesi: la predicazione della Parola di Dio coniugata alla dottrina della Chiesa cattolica, l’attenzione ai problemi della giustizia sociale, l’accoglienza verso le persone provenienti da popoli lontani, la denuncia degli errori nella vita civile e politica, fanno sì che il suo operato lasci segni profondi nella diocesi della città di Milano, al punto che la Chiesa cattolica, come già detto, lo annovererà tra i quattro dottori della Chiesa d’Occidente insieme a San Girolamo, sant’Agostino e san Gregorio I Papa. Sarà il vescovo di Milano fino alla morte (4 aprile 397). Le sue spoglie sono conservate nella Basilica a lui dedicata, la Basilica di Sant’Ambrogio, realizzata tra il 379 d.C. e il 386 d.C., uno dei luoghi di culto più “iconici” della metropoli (oltre che un capolavoro architettonico di matrice paleocristiana e medioevale).