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di Roberto Pezzali – 21/11/2022 16:570

Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, una panoramica sulle prestazioni

Nel corso dello Snapdragon Summit abbiamo avuto modo di provare il nuovo Snapdragon 8 Gen 2 alle prese con alcuni benchmark. I risultati sono abbastanza scontati, ma dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare e Nuvia serve a questo.

I benchmark servono a poco e nulla nell’esperienza reale, soprattutto se pensiamo a sistemi che usano sempre meno la CPU e la GPU per ridistribuire parte dei lavori pesanti a NPU o acceleratori vari.

Il valore espresso da un numero non sempre riflette l’esperienza reale, o meglio, non la riflette quasi mai perché siamo arrivati ad un punto dove la potenza del processore di uno smartphone supera di gran lunga quelle che possono essere le necessità dei software stessi.

Tuttavia è interessante capire quella che è l’evoluzione in relazione al processo produttivo (e alla sua ottimizzazione), e soprattutto qual è il salto che ci si può aspettare da generazione a generazione.

Abbiamo avuto in mano un reference design dello Snapdragon 8 Gen 2 per qualche ora, con il nuovo SoC Qualcomm per i telefoni top di gamma flagship montato all’interno di quella che è una reference platform pensata per i test, e abbiamo effettuato qualche misura rapida.

Vediamo i risultati.

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La CPU migliora, ma insegue ancora

Qualcomm ha cambiato la struttura della CPU passando dal classico cluster 4 + 3 + 1, dove 1 è il core “prime” più potente ad un nuovo cluster 3 + 4 + 1.

Non è cambiato il nodo rispetto allo Snapdragon 8+ Gen 1, siamo sempre davanti ad un N4 di TSMC ( 5 nanometri) ma sono cambiati i core, al posto dei Cortex-x2 ci sono i Cortex-x3, ed è stata alzata leggermente la frequenza di clock.

Non avendo accesso a soluzioni più sofisticate durante lo Snapdragon Summit per misurare le prestazioni / watt ci siamo limitati al classico GeekBench, con la misura in Single Core e Multi Core.

Come si può vedere dal grafico il risultato mostra un incremento piuttosto bilanciato rispetto alla versione 8+ Gen 1, dove siamo nell’ordine del 12% per quanto riguarda un singolo core. Da precisare che in singolo core viene misurato solo il core più potente, il Cortex-x3, e ARM ha eliminato da questo core molte vecchie istruzioni legacy 32 bit che lo hanno reso più snello.

In multicore il risultato mostra un incremento più evidente, ma è ovviamente un risultato influenzato dal cambio di struttura: c’è un core ad alte prestazioni in più. Qualcomm, usando i Cortex-x3 e i Cortex A715 a 64 bit ha liberato un po’ di spazio per farci stare un altro core ad alte prestazioni al posto di uno ad alta efficienza.

Se guardiamo però alla concorrenza si può vedere come il core più veloce dello Snapdragon 8 Gen 2 sia comunque più lento del core Icestorm dell’A14 di Apple, il core uscito nel 2020 per l’iPhone 12. E molto più lento dell’attuale A16.

Il motivo per cui Qualcomm ha comprato Nuvia è evidente: l’azienda è perfettamente consapevole che i core Cortex di ARM non hanno modo di competere in termini di prestazioni con quelli disegnati a Cupertino.

La dimostrazione arriva anche dai benchmark dei motori javascript dei browser, fondamentali in un mondo fatto di app ibride basati proprio su framework JS: la differenza è abissale.

Il salto più grande sul processore neurale, ma il prossimo Exynos sarà allineato

Qualcomm aveva messo le mani avanti: il più grosso salto di prestazioni sarà visibile soprattutto sul machine learning. In questo caso l’unico benchmark a disposizione è MLPerf, il benchmark messo a punto da un consorzio di produttori e unico riferimento affidabile per i confronti comparativi.

Ironia della sorte, nel momento in cui cercavamo i risultati in MLPerf del precedente Snapdragon per poter fare un confronto abbiamo scoperto che Samsung ha inviato i risultati di un Exynos 2300 in fase di sviluppo: il successore del processore dell’S22 esiste e ha una sigla. Anzi, ha anche prestazioni che sembrano allineate a quelle del nuovo SoC Qualcomm in alcuni segmenti, e questo calcolando che stiamo confrontando un processore finale con driver chiusi da un processore che ancora non è stato annunciato e che oggi era solo oggetto di rumors.

Ecco i dati.

Luci e ombre sulla GPU: risultati da verificare

La novità più importante del nuovo Snapdragon 8 Gen 2 è la presenza di una GPU, l’Adreno 740, compatibile con ray tracing hardware.

Nel foglio che Qualcomm ci ha consegnato erano tuttavia presenti, come uniche app di benchmark grafico 3D Mark e GFX Bench. Nei confronti fatti con la generazione precedente il salto c’è, ma non è assolutamente esagerato soprattutto con GFXBench: un normale incremento nell’ottica del 10%, sia per quanto riguarda OpenGL che per quanto riguarda le API Vulkan.

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Abbiamo fatto qualche analisi di temperatura della GPU e tutto è nella norma

Non ci eravamo tuttavia fatti cogliere impreparati: un software di benchmarking per il ray tracing esiste ed è stato fatto da uno sviluppatore di un motore di rendering ray tracing, il Tellusim Engine.

Questo software gira su tutti i sistemi operativi cercando prima di tutto l’eventuale accelerazione hardware e poi, se questa non è presente, prova con l’accelerazione software e infine con la rasterizzazione.

Abbiamo provato a far girare questo software, GravityMark, su iPhone 14, su un Galaxy Fold con Snapdragon 8 Gen 1 e su Snapdragon 8 Gen 2. Le impostazioni scelte sono state per tutti i telefoni 1080p, 50.000 asteroidi.

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Nel caso di Snapdragon 8 Gen 1, con Adreno 730, il il telefono ha sofferto parecchio durante il benchmark, facendo registrare circa 10.1 fps.

Se passiamo allo Snapdragon 8 Gen 2 la situazione migliora, i driver grafici sono quelli Vulkan e il frame rate sale a circa 17 fps. L’iPhone 14 Pro è andato costante, usando Metal a 33 fps.

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Le soluzioni desktop, usando questo stesso benchmark, sono anni luce avanti, dimostrando che alla fine stiamo pur sempre parlando di GPU che consumano un paio di watt (se va bene) e che non possono competere, nonostante si continui a parlare di “console like gaming”, con una GPU da laptop o da desktop.

I responsabili Qualcomm presenti durante i test ci hanno detto che ignoravano del tutto la presenza di tale benchmark e si sono dimostrati molto sorpresi dal risultato “basso”, e si riservavano di capire meglio una volta tornati nei laboratori di San Diego.

A questo aggiungiamo anche il fatto, abbastanza strano, che Qualcomm abbia decidere di omettere dal suo foglio di riferimento i risultati di Geekbench per la parte “Compute”, ovvero quella relativa al carico della GPU. Risultati che sono più o meno allineati a quanto fatto vedere da GravityMark.

Ci troviamo quindi davanti a risultati da verificare attentamente, un po’ perché in alcuni casi sembra che la GPU Adreno sia nettamente più veloce di quella presente negli A14 di Apple (GFX Bench Offscreen) e 3DMark altri dove invece il risultato si ribalta completamente. 

Ecco i valori dati da Qualcomm.

BenchmarkRisultati Snapdragon 8 Gen 2 reference design
Geekbench 5Single-core: 1,485 – 1,495

Multi-core: 5,050 – 5,200
Antutu1,270,000 – 1,280,000
PCMark18,500 – 18,900
Jetstream167 – 170
Speedometer144 – 146
WebXPRT3219 – 220
GFXBenchManhattan 3.0 Offscreen: 329 – 332

T-Rex Offscreen: 481 – 484

Manhattan 3.1 Offscreen: 224 – 226

Car Chase Offscreen: 129 – 130

Aztec Ruins Vulkan High Tier Offscreen: 65

Aztec Ruins OpenGL High Tier Offscreen: 60

Aztec Ruins Vulkan Normal Tier Offscreen: 178
3DMarkWildlife Unlimited: 82 fps

Wildlife Extreme Unlimited: 23 fps
MLPerf (AI)Image Classification: 3,915 – 3,920

Object Detection: 1,765 – 1,800

V2.0 Image Segmentation: 945 – 950

Language Understanding: 185

Image Classification Offline: 4,980 – 5,020

Nessun miracolo, serve Nuvia. Nessun timore però, è comunque il più veloce per il mondo Android 

Non è cambiata l’architettura, e non sono cambiati troppo neppure i core: era impossibile fare miracoli, ma non ci aspettavamo neppure miracoli. Di base rispetto allo Snapdragon 8+ Gen 1, e abbiamo preso il “+” perché è quello uscito bene, la prestazioni del nuovo modello sono superiori del 10-15% circa in ogni ambito, con un vantaggio per quanto riguarda il machine learning che è l’aspetto più importante. Resta in assoluto i miglior SoC Android e quest’anno dovrebbero essere scesi anche i consumi.

Rispetto ai SoC Apple, negli ambiti dove è possibile fare un confronto sensato, il nuovo Snapdragon resta indietro, ma Qualcomm ne è consapevole, tanto che più volte ci hanno fatto capire che possono aspettarsi di chiudere il gap quando inizieranno ad abbandonare i core fatti da ARM per passare al loro core Oryon, che verrà usato prima sui PC e poi su tutte le altre piattaforme (smartphone inclusi). 

L’anno prossimo ci sarà da divertirsi, tra 3 nanometri e Oryon.

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