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Ponte di Messina (elaborazione grafica) - Foto di Ansa Foto
Ponte di Messina (elaborazione grafica) – Foto di Ansa Foto

Il Consiglio dei ministri ha dato il va libera al decreto Ponte, che consentirà il riavvio del percorso di progettazione e realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina. Lo ha fatto sapere in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, aggiungendo che, “salvo intese, il testo sarà disponibile a breve perché sono necessari gli ultimi approfondimenti tecnici”. 

Si riparte dal progetto del 2011 e prevede una sola campata da 3,2 chilometri per un costo di 7 miliardi. Secondo le intenzioni del governo i lavori cominceranno il 31 luglio 2024. Il decreto del governo prevede la rinascita della Società Stretto di Messina che, come si legge nella nota del Ministero, “avrà una nuova e più moderna governance”. Sarà una società in house partecipata al 51% da Anas, poi da Regione Calabria e Regione Sicilia, dal Ministero dell’Economia e quello delle Infrastrutture. La concessione dovrebbe avere durata triennale.

La nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti specifica che “in concreto, si riparte dal progetto definitivo del 2011 che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza, ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri) che rappresenterà il fiore all’occhiello dell’arte ingegneristica italiana”. 

Ponte sullo Stretto di Messina, Salvini: “Sarà un’opera green”

Si tratta di un’opera fortemente green: consentirà di ridurre l’inquinamento da anidride carbonica, oltre a permettere un consistente risparmio di tempo e denaro a tutti coloro che devono attraversare lo stretto. Infine, sarà motivo di grande attrazione turistica”. Sono le parole del ministro Matteo Salvini, che aggiunge: “È una giornata storica non solo per la Sicilia, la Calabria, ma per tutta l’Italia. Dopo 50 anni di chiacchiere questo Consiglio dei ministri approva il Ponte che unisce la Sicilia al resto d’Italia”. 

Comitato Ponte Subito: “Recuperati gli anni persi per la politica dei no”

Oggi è una giornata storica: con il decreto legge approvato dal governo Meloni, il grande sogno del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia torna a materializzarsi in modo concreto”, dichiara il comitato Ponte Subito in una nota, esprimendo “grande soddisfazione per la rapidità con cui questo governo in meno di cinque mesi ha bruciato le tappe e recuperato oltre undici perduti per la balorda politica dei no”.

La zona dello Stretto di Messina è una zona sismica. Secondo i geologi, le sponde di Sicilia e Calabria si allontanano ogni anno di 4-10 millimetri. Il progetto del 2011 prevede un collegamento su strada e ferrovia. Ma resta il nodo dei finanziamenti. Il governo cerca le risorse e nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ne ha discusso anche con il vertice della Banca europea degli investimenti.

La dicitura “salvo intese” usata nel provvedimento, secondo Open online sarebbe stata apposta per continuare a studiare una soluzione a dei rilievi da parte dei tecnici del Ministero, secondo i quali usare una società esistente in liquidazione da 10 anni potrebbe entrare in conflitto con la normativa Ue sulla concorrenza, mettendo a rischio la possibilità di usare i fondi del Pnrr e quelli comunitari.

Il quotidiano La Stampa spiega che i piloni dovrebbero essere alti fino a 400 metri e il progetto del ponte sospeso a una campata dovrebbe essere costruito per forza lontano sia da Messina che da Reggio Calabria, quindi nel punto meno esteso dello stretto. Secondo il quotidiano questo comporterebbe che il traffico locale continuerà a usare i traghetti.

Inoltre il progetto presenta problemi sismici e nei giorni di forte vento potrebbe non essere percorribile. Il ponte a una campata inoltre, potrebbe portare problemi statici.

La stima dei costi del ponte va dai 4 ai 7,1 miliardi. Secondo Salvini, “creerebbe 150mila posti di lavoro”.