
Dibattito fra politici e analisti dopo un tweet di Carlo Corazza, direttore dell’ufficio Italia del Parlamento europeo
Il Pnrr è la sfida dell’attuale generazione politica, e non solo. Nel Piano di ripresa e resilienza, finanziato attraverso i fondi di Next Generation EU, il mastodontico progetto di rilancio economico europeo dedicato agli stati membri, sono riposte le aspettative per avere una pubblica amministrazione più efficiente e digitalizzata, infrastrutture moderne e una sanità pubblica adeguata alle mutate necessità della popolazione.
ALL’ITALIA 191,5 MILIARDI DI EURO DAL PNRR
All’Italia, per realizzare i numerosi progetti del PNRR, sono state assegnati 191,5 miliardi di euro. Una cifra enorme che il nostro paese, almeno, in parte, dovrà restituire. Su questo argomento, mutuando un termine dal rap, c’è stato un dissing su Twitter tra Carlo Corazza, direttore dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia, e Claudio Borghi, economista e senatore della Lega.
IL TWEET DI CARLO CORAZZA SUI FONDI DEL PNRR
Corazza, in passato vice capo di gabinetto quando Antonio Tajani era presidente del Parlamento europeo, ha scritto su Twitter: “Un classico esempio di bufale anti UE riguarda la disinformazione sul PNRR. E’ bene ricordare che l’UE ha messo a disposizione dell’Italia 191,5 mld, di cui 69 di sovvenzioni. I prestiti UE costano lo 0,2% anziché il 4%. NextGenerationEU è debito pubblico UE garantito dal bilancio UE”.
Un classico esempio di bufale anti 🇪🇺 riguarda la disinformazione sul PNRR.
E’ bene ricordare che l’🇪🇺 ha messo a disposizione dell’🇮🇹 191,5 mld, di cui 69 di sovvenzioni.
I prestiti 🇪🇺 costano lo 0,2% anziché il 4%.
NextGenerationEU è debito pubblico 🇪🇺garantito dal bilancio UE.— Carlo Corazza (@CorazzaEP) April 3, 2023
Il tweet ha scatenato diverse reazioni. Un utente chiede al direttore Corazza di riguardare le cifre da lui indicate, cosa che fa in un tweet in cui corregge il tiro delle sue affermazioni. “Ha ragione e mi scuso per l’errore. 0,2 era il tasso iniziale della prima emissione – scrive Corazza -. Con i tassi in salita naturalmente salgono anche quelli pagati dalla Commissione. Resta il fatto che tra quanto paga la Commissione e quanto l’Italia c’è sempre uno scarto di poco meno del 2%.
IL DISSING DI CLAUDIO BORGHI CON CORAZZA SUI FONDI DEL PNRR
La precisazione non basta al senatore della Lega Claudio Borghi, economista e da sempre poco euforico per sulle mosse dei palazzi europei. Il senatore del Carroccio sottolinea che l’UE emette bond a 2.8% e non allo 0,2% come inizialmente sostenuto da Carlo Corazza.
Lei avrà certamente delle prove che dicano che i prestiti ci costano lo 0.2% invece del 4% vero? Perché sa, anche sulla scadenza più corta qui mi dice che UE emette bond a 2.8% e questo senza costi e fees. Quindi o lei o l’MTS dicono sciocchezze. Io un’idea ce l’ho. pic.twitter.com/Z4PcuLDAhF
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) April 6, 2023
E rincara la dose anche dopo la parziale correzione. “Corazza, ma non è che funziona che lei dice una sciocchezza e poi corregge con un’altra fino a che non ci si stufa – risponde Borghi -. In nessun caso la UE emette con uno scarto di poco meno del 2% dall’Italia. Questa è stata l’ultima emissione. Se UE emette con spread a 72 su 10y e 102 su 30y e noi siamo a 180 su 10y e 195 su 30y significa differenza di 1% a cui bisogna aggiungere commissioni e fees. Praticamente nulla. Ah già che c’è, mi sa dire se il nostro debito verso UE ha caratteristiche di debito privilegiato e se sì dove è scritto?”.
Corazza, ma non è che funziona che lei dice una sciocchezza e poi corregge con un’altra fino a che non ci si stufa. In nessun caso la UE emette con uno scarto di poco meno del 2% dall’Italia.
Questa è stata l’ultima emissione 👇
Se UE emette con spread a 72 su 10y e 102 su 30y… pic.twitter.com/Zh7sBNClMy— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) April 6, 2023
Borghi poi continua sottolineando che ”Le spese del PNRR vanno TUTTE a deficit. Sono le cifre ricevute a fondo perduto che RIDUCONO il deficit perché contabilmente sono entrate, peccato che si ripagheranno per anni e annorum con un AUMENTO delle quote al bilancio UE e quindi come AUMENTO del deficit negli anni futuri”.
Le spese del PNRR vanno TUTTE a deficit. Sono le cifre ricevute a fondo perduto che RIDUCONO il deficit perché contabilmente sono entrate, peccato che si ripagheranno per anni e annorum con un AUMENTO delle quote al bilancio UE e quindi come AUMENTO del deficit negli anni futuri.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) April 7, 2023
L’IRONIA DEL RESPONSABILE DEL “DIPARTIMENTO ECONOMIA” DELLA LEGA ALBERTO BAGNAI
La discussione, poi, è proseguita poi sul profilo di Alberto Bagnai, divenuto nel responsabile del “dipartimento economia” della Lega. L’onorevole Bagnai si limita a ritweettare con la spiegazione di Claudio Borghi a un utente che i fondi del PNRR non andassero a sommarsi con il debito pubblico.
Quando un “homo politicus ironico” (?) incontra un ex-presidente della Commissione bilancio… https://t.co/pNGPWhVcZ5
— Alberto Bagnai (@AlbertoBagnai) April 7, 2023
Bagnai, professore associato di politica economica all’Università Gabriele d’Annunzio, eletto alla Camera per la Lega, ha anche fatto notare:
Oltre ai rilievi amministrativi (e c’è da chiedersi che strada seguire, perché una corazza simile a noi in UE fa molto gioco!), c’è da rimarcare la caratteristica precipua dell’europeista: non saper nulla non solo dell’Europa, ma neppure della UE (che pure paga bene)! 🤔🤓😂 https://t.co/pg0ImmbgrD
— Alberto Bagnai (@AlbertoBagnai) April 7, 2023
Ad approfondire il tema titoli Ue e tassi è anche intervenuto, a latere della polemica, l’analista Giuseppe Liturri:
I titoli UE, rispetto al BTP, costano:
25 punti in meno sui 2A
74 punti in meno sui 5A
117 punti in meno sui 10A
112 punti in meno sui 30A
Ma siamo sicuri che tutto l’inferno di burocrazia e condizioni che abbiamo messo in piedi per il #PNRR, non costi di più e convengano i BTP? pic.twitter.com/a4qCrds1h2— Ora Basta (@giuslit) April 6, 2023
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