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Windtre Asset

Alle prese con una guerra dei prezzi che erode i margini proprio nel bel mezzo degli investimenti per il passaggio al 5G, Wind Tre avrebbe ripreso i colloqui con gli svedesi EQT AB per uno spin off della rete. Fatti, numeri e approfondimenti

L’infrastruttura di rete di Wind Tre è costituita da antenne distribuite su tutto il territorio nazionale e da un backbone, una dorsale di rete fissa che le permette di coprire il Paese. Nelle ultime ore si torna a parlare con insistenza della possibilità di uno spin off della rete, ovvero della separazione degli asset in una società separata.

GLI SVEDESI VOGLIONO GLI ASSET DI WIND TRE

Wind Tre ha difatti ripreso i colloqui con il fondo svedese EQT AB per una potenziale cessione, almeno secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, che a supporto della propria tesi ricorda come Wind Tre si trovi alle prese con una guerra dei prezzi che le sta erodendo i margini proprio nel periodo in cui deve affrontare importanti investimenti per il passaggio alla tecnologia 5G.

LE PRIME VOCI E IL CAMBIO AL VERTICE

In realtà di questo avvicinamento tra EQT AB e Wind Tre perché la rete farebbe gola agli svedesi si parla già da un anno, per la precisione dal gennaio 2022, voci di corridoio all’epoca riportate da Bloomberg, che in merito aveva riportato che gli asset oggetto dello spin off potrebbero comprendere l’infrastruttura digitale ed elettronica di Wind tre, per una valutazione compresa fra i 2 e i 4 miliardi di euro.

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Nello stesso periodo c’era stato l’avvicendamento ai vertici: l’amministratore delegato statunitense Jeffrey Hedberg aveva difatti lasciato le redini aziendali dopo 5 anni e gli erano subentrati Gianluca Corti, già Chief Commercial Officer dell’azienda, e Benoit Hanssen, fino ad allora Chief Technology Officer.

Secondo i rumor, l’attuale diarchia sarebbe proprio prodromica allo scorporo degli asset di Wind Tre in altrettante realtà distinte. Lo scorporo della rete aprirebbe la strada a potenziali operazioni di M&A, compresa la vendita dell’infrastruttura. Wind Tre sposterebbe circa 2.000 lavoratori dei suoi 6.500 in Italia nell’impresa di rete, riporta Reuters.

LA PREOCCUPAZIONE DEI SINDACATI

Drizzano perciò le antenne i sindacati, già in allarme nel settore delle tlc per i licenziamenti in Vodafone. “Date le ricorrenti e sempre più insistenti voci su operazioni strutturali che riguardano il mondo della rete di WindTre, e quindi il futuro di migliaia di lavoratrici/tori”, fanno sapere da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil chiedendo “un incontro urgente”.

“In mancanza di imminenti risposte – avvertono i rappresentanti dei lavoratori – metteremo, sin da subito, in campo tutte le azioni sindacali che riterremo opportune a tutela di tutto il perimetro occupazionale di Wind Tre”.

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