di Michela Nicolussi Moro e Andrea Pasqualetto
Il procuratore De Nicolo: «Pensiamo che si possa fare qualcosa, primo passo il censimento di tutti i reperti». Fascicolo nato dalla richiesta di due vittime. L’avvocato di Zornitta, Paniz: «Felicissimo. Il mio cliente non può essere indagato per i vecchi fatti»
«Abbiamo deciso di riaprire il caso Unabomber perché pensiamo che qualcosa possa essere ancora fatto». A distanza di 13 anni dall’archiviazione del fascicolo sul misterioso attentatore del Nordest, il procuratore di Trieste Antonio De Nicolo ha scelto di riprovarci. L’obiettivo è scovare nei vecchi reperti eventuali indizi grazie ai nuovi strumenti scientifici. «Il primo passo sarà un censimento completo dei reperti», precisa De Nicolo che indagherà con il pm Federico Frezza. Reato ipotizzato: attentato con finalità di terrorismo, lo stesso che allora legava 28 ordigni piazzati fra Veneto e Friuli in 12 anni, dal 1994 al 2006.
La richiesta delle vittime
Per procedere la Procura sta solo aspettando che l’archivio restituisca il ponderoso e ingiallito fascicolo. L’impulso alle nuove indagini è venuto dalla richiesta formale fatta di recente agli inquirenti da parte di due vittime di Unabomber, Francesca Girardi e Greta Momesso, alla luce dei…