
L’ex presidente Usa Donald Trump è arrivato al tribunale di Manhattan, dove il giudice Juan Merchan gli ha letto i 34 reati per i quali è accusato nel caso Stormy Daniels. Tra questi, riporta l’emittente Usa Nbc citata dall’Ansa, ci sarebbe anche l’accusa di cospirazione. L’ex presidente, come previsto, si è dichiarato non colpevole di tutti i capi d’accusa contestatigli. Appena prima di arrivare al tribunale dalla Trump Tower di New York, il tycoon aveva scolpito il suo giudizio sull’incriminazione: «Surreale». Lo ha scritto sul suo social Truth appena prima di entrare nell’edificio di Manhattan, riecheggiando le valutazioni veicolate già poche ore fa in modo più ampio e con toni ben più coloriti via mail e via social. «Sembra surreale, ma stanno per ARRESTARMI. Non riesco a credere che stia succedendo in America». Presentandosi in tribunale, Trump si è dunque costituito ed è ora formalmente in arresto, come ricorda a caratteri cubitali la Cnn. Che fa sapere anche che l’ex presidente avrebbe chiesto espressamente che gli sia scattata la foto segnaletica di ogni incriminato, in una mossa che pare già studiata in vista per costruire la narrazione della campagna presidenziale 2024. Fuori dal tribunale, cronisti, fan e oppositori dell’ex presidente asserragliati attendono ora di conoscere ciò che accadrà dentro alla corte, mentre sopra i cieli di Manhattan si ode insistente il brusio degli elicotteri – riportano i giornalisti sul luogo.
Invito alla mobilitazione
L’intemerata preventiva del tycoon è arrivata di prima mattina (americana) con due messaggi inviati quasi contemporaneamente, uno a tutti i suoi followers su Truth, l’altro ai seguaci più affezionati in una mail di fundraising. «Sede molto di parte, con alcune aree in cui ha votato Repubblicano solo l’1%. Questo processo dovrebbe essere spostato nella vicina Staten Island», ha scritto Trump appena sveglio – in caratteri tutti maiuscoli – sulla sua piattaforma social preferita. Staten Island – l’unico quartiere di New York che ha votato per lui nel 2016 e nel 2020 – «sarebbe un luogo molto imparziale e sicuro per il processo», al contrario di Manhattan, s’intende. Trump ha poi lanciato nuove accuse contro Alvin Bragg, il procuratore che guida il processo. «Il faziosissimo giudice e la sua famiglia sono noti odiatori di Trump. È stato disastrosamente di parte in un caso precedente, impossibile averci a che fare durante la “caccia alle streghe”. E sua figlia ha lavorato prima per Kamala e ora poi per la campagna Biden-Harris. Un tribunale di canguri!», chiosa altisonante l’ex presidente.
Solo pochi minuti prima nelle caselle di posta di tutti i simpatizzanti del leader populista era arrivato un messaggio dal titolo ad effetto: «La mia ultima e-mail prima dell’arresto». Nel testo, Trump ha chiesto ai suoi sostenitori di «mettersi in gioco per salvare l’America» – tradotto: donare, in vista della costosa battaglia legale ma anche della corsa per le presidenziali 2024. «Oggi piangiamo la morte della giustizia in America», è la dichiarazione con cui Trump si prepara a presentarsi in tribunale. «Oggi è il giorno in cui un partito politico al potere arresta il suo principale oppositore per non aver commesso ALCUN CRIMINE». Seguono ringraziamenti per il sostegno sin qui assicurato e l’invito a procedere su questa strada, considerato che «la nostra nazione sta diventando un Paese marxista del terzo mondo che criminalizza il dissenso e imprigiona i suoi oppositori».

Il film della giornata
L’ex presidente Usa è arrivato ieri da Mar-a-Lago e ha passato la notte alla Trump Tower. La comparizione in tribunale è prevista per le 14.15 ora di New York, le 20.15 in Italia. Nell’aula del tribunale, probabilmente quella al quindicesimo piano, a Trump verranno letti i circa trenta capi di imputazione. E verrà formalmente incriminato. Tutte le udienze e le altre attività previste nell’edificio verranno sospese. L’ex presidente sarà preso in consegna dalla squadra coordinata dagli inquirenti e sottoposto alla procedura di registrazione prevista per ogni persona incriminata di un reato. Di sicuro verranno prese le impronte digitali, mentre sembra escluso che gli verrà scattata la foto segnaletica, il cosiddetto mug shot. L’ufficio del procuratore di Manhattan ha fatto sapere che Bragg terrà una conferenza stampa dopo l’udienza, mentre Trump dovrebbe parlare ai suoi sostenitori una volta rientrato in Florida, nella notte italiana. In attesa degli eventi, il sindaco di New York Eric Adams ha avvertito che «gli atti vandalici non saranno tollerati. La città è la nostra casa, non il campetto in cui scaricare la rabbia». L’area attorno al tribunale è sin da ieri preventivamente circondata dai blocchi stradali e da poliziotti.
Foto: EPA/CJ GUNTHER – L’ex presidente Usa lascia la Trump Tower per andare al tribunale di Manhattan – New York, 4 aprile 2023.
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