mogol,-il-discorso-commovente-a-86-anni:-“vi-dico-due-cose-importanti-che-ho-imparato-troppo-tardi”

Mogol è un nome tanto conosciuto quanto rispettato dagli amanti della musica italiana. Autore di alcuni testi di canzoni di Lucio Battisti, Adriano Celentano e Caterina Caselli (solo per citare i più famosi), durante un’intervista ha parlato di una lezione importante imparata “troppo tardi” nella vita.

I veri fan della musica italiana conoscono Mogol e sanno quante canzoni del passato (remoto e recente) hanno la sua firma. In particolare i fan di Lucio Battisti apprezzano molto il periodo, durato 15 anni, in cui i due hanno collaborato a strettissimo contatto. Il numero di canzoni famose scritte da Mogol è altissimo e annovera classici come “Il mio canto libero” di Battisti, “Io ho in mente te” degli Equipe 84, “L’emozione non ha voce” di Adriano Celentano e tanti tanti altri.

Non tutti sanno che Mogol è anche uno degli ideatori della Nazionale italiana cantanti. L’idea si deve a lui, a Gianni Morandi, Claudio Baglioni e Paolo Mengoli, che la fondarono nel 1975. Non solo: a Toscolano, comune umbro, esiste il Centro Europeo Toscolano da lui fondato, che è una scuola senza scopo di lucro per artisti, cantanti e autori. Dal 2008 in Valle d’Aosta esiste il “Premio Mogol”, che viene conferito alla migliore canzone in lingua italiana dell’anno. Il musicista fa parte della giuria.

La lezione di vita di Mogol

Giulio Rapetti, che dal 2006 ha ottenuto di poter inserire Mogol nel suo nome all’anagrafe, ha compiuto 86 anni lo scorso agosto. La utilizzatissima definizione “paroliere” non gli piace particolarmente: nella sua autobiografia ha scrito che preferisce essere chiamato “autore”. Da dove deriva, invece, Mogol? La parola non ha alcun significato specifico. La SIAE gliene propose 160 tutti casuali e alla fine si optò per Mogol. In una recente intervista, l’autore milanese ha fatto un discorso filosofico apprezzatissimo su YouTube. In quel frangente, Mogol parlò di due lezioni che ha imparato “troppo tardi” nella vita.

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“La prima cosa: lavorate con un’autostima, una cosa che cerco di fare tutti i giorni. Voi potete essere nobili o miserabili. Dipende da voi. Siccome tutti sappiamo cosa facciamo, lavorate in modo da non dovervi vergognare di niente. L’altra: accettiamo serenamente il nostro destino, qualunque cosa accada”. Parole apprezzatissime a giudicare dai commenti. L’ennesimo insegnamento di un grande, che ha scritto canzoni indimenticabili che vivranno anche quando lui se ne andrà.

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