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AGI
Vaccino, le differenze tra Pfizer e Moderna
AGI – Usano la stessa tecnologia e hanno registrato la stessa percentuale di risposte positive nei test, 95 per cento, ma i vaccini Pfizer e Moderna, che hanno ottenuto il via libera, hanno anche alcune differenze. La prima riguarda lo stato di conservazione: il vaccino Pfizer ha bisogno di essere conservato a meno 94 gradi Farehneit (-70 gradi Celsius). Per questo la casa farmaceutica spedisce le scatole con le dosi assieme a ghiaccio secco e dotate di sensori Gps. Quello di Moderna resta stabile a una temperatura che varia tra i 2 e gli 8 gradi Celsius per il breve periodo (30 giorni) fino a -20 se vanno tenuti nel congelatore per sei mesi. Diversi anche i costi: ogni dose di Pfizer costa circa venti dollari, quelle di Moderna fino a 25 dollari. Il primo è stato autorizzato su persone dai 16 anni di età in su. Il secondo, dai 18. Simili anche i possibili effetti collaterali, dal mal di testa alla febbre ai dolori muscolari e brividi di freddo, ma nel caso del vaccino Moderna si verificano solo con la seconda dose.
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AGI
I doni di Salvini ai poveri provocano un fiume di polemiche
AGI – La consegna di pacchi dono ai poveri di Milano da parte del leader della Lega Matteo Salvini ha scatenato un fiume di polemiche. In molti, sui social e non solo, hanno accusato il numero uno di via Bellerio di approfittare della sofferenza altrui per farsi pubblicità. Ma alla base delle accuse c’è anche un ‘incidente’ provocato dalla fotografia che mostra una donna di origine etiope prendere uno dei pacchi. Solo che, stando a quanto denuncia un utente di Facebook che si firma Miky Tibello Secondo, la signora in questione non è una senza tetto ma la residente di un condominio milanese. La Lega risponde con una nota: “Nessun errore e nessun pacco distribuito a caso. A Natale, il leader della Lega Matteo Salvini ha partecipato alla consegna di alcuni generi alimentari a famiglie che ne avevano fatto richiesta, e che pertanto avevano lasciato i propri dati e successivamente hanno acconsentito ad alcune fotografie. È il caso della signora residente in via Perugino a Milano (iniziali del nome T. W. S.), e che secondo alcuni media sarebbe stata scambiata per una clochard. La notizia è totalmente falsa, come peraltro facilmente verificabile dai comunicati inviati dall’ufficio stampa del senatore Salvini già mercoledì 23 dicembre”. Ma le polemiche non si fermano a questo. Ad accompagnare Salvini era Daniela Javarone, madrina dell’associazione City Angels che, a causa dello ‘scivolone’ e della bufera che ne è seguita, ha deciso di dimettersi dalla carica: “Caro presidente, mi scuso di aver creato imbarazzo ai City Angels. Alla base di tutto, buona fede e spirito di servizio. Con questo ratifico le mie dimissioni da madrina dei City Angels”. Già, perchè l’accaduto aveva provocato la ferma presa di distanza da parte del presidente dell’associazione milanese, Mario Furlan. In un video, Furlan ha spiegato, infatti, che “Daniela è nostra madrina dal 2004 e da allora, ogni Natale, fa una cosa molto bella: porta questi pacchi dono a 120 anziani soli, ci chiede di metterle a disposizione il nostro furgone e un nostro angelo che lo guidi. Quest’anno non sapevo che ci sarebbe stato con lei il senatore Salvini. Quando l’ho saputo non ho avuto piacere, anzi mi sono girate le balle perchè è stata una cosa fatta a mia, a nostra completa insaputa. Spero di essere stato su questo e vi auguro buon Natale”. La risposta della Lega non si fa attendere e arriva per mezzo di un altro video, girato da Matteo Salvini: “E’ incredibile, qualsiasi cosa si faccia non va bene”, dice Salvini. “In un momento così difficile fate anche voi qualcosa di buono, senza essere eroi, se ciascuno di voi dedica qualche minuto della giornata a fare qualcosa di buono l’Italia sarà un Paese migliore. Le polemiche lasciamole alla politica o al calcio. Uniamoci in nome del bene, quando qualcuno fa del bene al prossimo non c’è differenza di colore politico”, aggiunge Salvini. Senza citare il leader della Lega, il segretario del Pd Nicola Zingaretti ringrazia su Facebook quanti nel suo partito sono impegnati in queste ore a dare una mano a chi ha più bisogno: “Un partito vicino alle persone. In tantissimi, in tutto il Paese. Grazie ancora a chi sta pensando agli altri, in silenzio e lontano dai riflettori”.
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AGI
C’è un italiano In Groenlandia costretto a mangiare cibo scaduto
AGI – “Causa il Covid abbiamo perso i turisti che sono la nostra unica fonte di sostentamento economico. Qui sulla costa orientale della Groenlandia è una tragedia e per sopravvivere mangio cibo scaduto, altro non posso fare, mi devo accontentare”. L’esploratore italiano Robert Peroni parla all’AGI dallo studio della sua casetta di Tasiilaq, villaggio sperduto lungo la costa est della Groenlandia. Per raggiungere questo luogo tra il magico e l’incantevole dove vivono gli inuit – circa 1.900 persone – il collegamento meno difficile è arrivarci con un volo di circa due ore da Reykjavík in Islanda. Peroni, 76 anni, altoatesino, in collegamento Skype dalla sua Casa Rossa, edificio simbolo della comunità inuit che da semplice ritrovo tra persone in poco tempo si è trasformato in centro di recupero per giovani alcolizzati oltre che ad albergo per turisti, racconta questo 2020 tragico sotto l’aspetto economico. “Dal 12 marzo scorso quando l’Islanda ha chiuso le frontiere per noi è finito tutto. In estate i turisti arrivavano soprattutto dalla Germania e in agosto anche dall’Italia. Peccato, perché gli italiani erano in crescita ed erano sempre più interessati a questi luoghi immersi nella natura incontaminata – racconta Peroni –. In inverno i turisti erano prevalentemente tedeschi ma anche francesi, americani e negli ultimi anni si è visto qualche cinese e giapponese. Adesso niente di niente, sono qui solo a sognare un futuro migliore preparando le offerte turistiche del 2021. Mi sono chiesto, perché una persona viene in Groenlandia e spende tanti soldi per il volo aereo? La risposta è stata, bisogna offrire pacchetti di una settimana per far vivere quello che davvero è questa meravigliosa terra. Lavoro in ufficio, pulisco casa, sono stato costretto a licenziare tutti i 74 dipendenti e i 55 posti letto sono drammaticamente vuoti. Negli anni siamo cresciuti, ho fatto investimenti anche importanti, la nostra Casa Rossa adesso è composta da sei casette, quattro le ho date in uso ai dipendenti così almeno hanno un tetto sopra la loro testa”. Nelle scorse settimane in aiuto di Peroni a seguito dell’azzeramento del turismo internazionale, è stata lanciata la campagna su gofund.me, ‘Save The Red House in East Greenland!’. Parlando della pandemia di Covid-19 nell’immenso continente bianco non completamente indipendente perché controllato dal Regno di Danimarca, Peroni racconta le tante difficoltà. “Il governo groenlandese ha ragione di chiudere tutto perché non riuscirebbe a reggere le conseguenze di una pandemia, abbiamo avuto 17 casi in tutta la Groenlandia. Se il virus dovesse arrivare qui a Tasiilaq sarebbe una tragedia perché il nostro ospedale (12-13 posti letto, ndr) non è attrezzato e quindi verrebbe trasferito alla capitale Nuuk oppure in Danimarca”. Peroni prima di Natale riusciva quasi sempre a venire in Italia ma quest’anno non è stato possibile. “Forse tornerò nel 2021 ma non ho certezze. Se volessi venire in Italia sarebbe un serio problema anche perché non ho più un’abitazione e non sono più residente – spiega Peroni –. Con l’Islanda chiusa il viaggio aereo avrebbe costi esorbitanti. Con l’elicottero, sperando sempre che in quella giornata non venga annullato a seguito del meteo, andrei fino a Kulusuk, poi fino a Nuuk, quindi a Kangerlussuaq da dove mi imbarcherei sul volo per Copenhagen. Arrivato in Europa ci sarebbe la quarantena. Il rientro? Ancora peggio. Arrivato in Danimarca prima di ritornare in Groenlandia dovrei attendere 5 giorni e sottopormi a tampone Pcr, quindi potrei volare fino alla costa occidentale dove avrei un’altra permanenza di 5 giorni e un altro test. Una volta finalmente arrivato a casa quarantena di altri 5 giorni: impossibile”. Di giorno e di notte alla porta della casa di quell’altoatesino gentile dalla chioma bianca che dal 1985 ha scelto di aiutare e salvare gli eschimesi, bussano giovani, donne, anziani: sono disperati, alcolizzati, hanno fame e non hanno soldi. “Diciamo che il problema dell’alcol è migliorato rispetto a qualche anno fa, la popolazione si è evoluta e ha iniziato ad ascoltare – afferma con soddisfazione l’esploratore che nel 1983 attraversò con gli sci la Groenlandia da una costa all’altra sfidando le frustate del Piterak, il ‘vento dell’uomo’ che soffia anche a 250 chilometri orari –. Non vedo praticamente nessuno, ogni 4-5 giorni passa qualcuno a trovarmi per prendersi un caffè, qualche minuto e poi va già via. Ho un container con molte scorte di cibo, mangio anche alimenti scaduti perché devo accontentarmi. Non è come in Italia dove c’è tanta scelta, quindi dobbiamo essere felici se arriva qualche elicottero, il mare è ormai ghiacciato e le navi non possono entrare nel fiordo a rifornire l’unico supermercato”.
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Pompei, nuova scoperta: ritrovato Termopolio intatto – Video
Ancora una straordinaria scoperta a Pompei. Nei nuovi scavi, ripresi all’interno del progetto di manutenzione e restauro della Regio V, riaffiora un Termopolio perfettamente conservato con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali (Video). Ma a stupire è il ritrovamento nei recipienti del Termopolio di tracce di alimenti che venivano venduti in strada. Era infatti abitudine dei pompeiani quella di consumare all’aperto cibi e bevande calde. Gli specialisti del Parco archeologico di Pompei stanno già studiando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana. “Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati al mondo in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa”, dice il ministro per i Beni e per le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. Pompei, un’altra scoperta: ecco un Termopolio (Video) “Oltre a trattarsi di un’ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo Termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un itero ambiente con metodologie e tecnologie all’avanguardia che stanno restituendo dati inediti”, dichiara Massimo Osanna, Direttore Generale ad interim del Parco archeologico di Pompei. “All’opera è un team interdisciplinare composto da: antropologo fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo: alle analisi già effettuate in situ a Pompei saranno affiancate ulteriori analisi chimiche in laboratorio per comprendere i contenuti dei dolia (contenitori in terracotta)”. L’impianto commerciale dove è riaffiorato il Termopolio era stato indagato solo in parte nel 2019, durante gli interventi del Grande Progetto Pompei per la messa in sicurezza e consolidamento dei fronti di scavo storici. Considerata l’eccezionalità delle decorazioni e al fine di restituire la completa configurazione del locale, ubicato nello slargo all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, si è deciso di estendere il progetto e di portare a termine lo scavo dell’intero ambiente in modo da proteggere con un restauro adeguato l’intero contesto. Di fronte al Termopolio, nella piazzetta antistante, erano già emerse una cisterna, una fontana e una torre piezometrica per la distribuzione dell’acqua, dislocate a poca distanza dalla bottega già nota per l’affresco dei gladiatori in combattimento. Le decorazioni del bancone – le prime emerse dallo scavo – presentano sul fronte l’immagine di una Nereide a cavallo in ambiente marino e, sul lato più corto, l’illustrazione probabilmente della stessa bottega alla stregua di un’insegna commerciale. Al momento dello scavo, il ritrovamento di anfore poste davanti al bancone rifletteva non a caso l’immagine dipinta. In questa nuova fase di scavo sono emerse altre pregevoli scene di nature morte con rappresentazioni di animali, probabilmente macellati e venduti nel locale. Frammenti ossei, pertinenti gli stessi animali, sono stati inoltre rinvenuti all’interno di recipienti ricavati nello spessore del bancone contenenti cibi destinati alla vendita. Come le due anatre germane esposte a testa in giù, pronte per essere preparate e consumate, un gallo e un cane al guinzaglio, quasi un monito alla maniera del famoso Cave Canem. Altro dato interessante è il rinvenimento di ossa umane, ritrovate parzialmente sconvolte a causa del passaggio di cunicoli realizzati in età moderna da scavatori clandestini in cerca di oggetti preziosi. Alcune sono di un individuo di almeno 50 anni che verosimilmente, al momento dell’arrivo della corrente piroclastica, era posizionato su un letto di cui restano tracce. Altre ossa, ancora da indagare, sono di un altro individuo e sono state rinvenute all’interno di un grande dolio, forse qui riposte sempre dai primi scavatori. Inoltre nel Termopolio è stato rinvenuto diverso materiale da dispensa e da trasporto: nove anfore, una patera di bronzo, due fiasche, un’olla di ceramica comune da mensa. Il piano pavimentale di tutto l’ambiente è costituito da uno strato di cocciopesto (rivestimento impermeabile composto da frammenti in terracotta), in cui in alcuni punti sono stati inseriti frammenti di marmi policromi (alabastro, portasanta, breccia verde e bardiglio). I termopoli, dove si servivano bevande e cibi caldi, come indica il nome di origine greca, conservati in grandi dolia (giare) incassati nel bancone in muratura, erano molto diffusi nel mondo romano, dove era abitudine consumare il prandium (il pasto) fuori casa. Nella sola Pompei se ne contano una ottantina, ma nessuno con il bancone interamente dipinto, a conferma dell’eccezionalità del ritrovamento.
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Firenze, coppia fatta a pezzi: ex del figlio “potrebbe uccidere ancora”
Elona Kalesha, accusata dell’omicidio e dell’occultamento dei cadaveri dei coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho, genitori del suo ex fidanzato Taulant, deve restare in carcere, per il giudice, non solo perché esiste “il pericolo di fuga” in Albania ma anche e soprattutto perché c’è il pericolo “concreto e attuale” di reiterazione “di nuovi reati della stessa specie”. La 36enne albanese appare, infatti, “stabilmente inserita in un circuito criminale di relazioni strette con persone con notevoli calibro delinquenziale e presumibilmente si è avvalsa dell’operato di complici” per compiere il suo disegno criminale, ordito tra il 1° e il 6 novembre 2015, ma scoperto casualmente solo 5 anni dopo, a partire dal 10 dicembre scorso, con il rinvenimento di quattro valigie (con all’interno i cadaveri dei Pasho fatti a pezzi) in un campo a ridosso della recinzione posteriore del carcere fiorentino di Sollicciano. Sono queste le motivazioni con cui il gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, ha convalidato, alla vigilia di Natale, il fermo disposto dal pubblico ministero Ornella Galeotti e ha stabilito la misura della custodia cautelare in carcere per Elona Kalesha, arrestata il 22 dicembre. La donna avrebbe compiuto il duplice omicidio, scrive il giudice nell’ordinanza – “presumibilmente in concorso con altre persone (due persone), ha proceduto al sezionamento dei cadaveri e al loro trasporto fuori dall’abitazione” di via Felice Fontana a Firenze. Il timore che Kalesha qualora rimessa in libertà possa darsi alla fuga è desunto “dalla situazione di vita dell’indagata colpita da numerose condanne penali”.
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AGI
Cosa cambia per i conti correnti in rosso dal primo gennaio
AGI – Problemi in vista per i titolari di conti correnti, sia imprese sia famiglie. Dal prossimo gennaio cambiano le regole per la gestione dei conti ‘in rosso’: gli addebiti automatici non saranno più consentiti, infatti, se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari. C’è il rischio, pertanto, di un improvviso stop ai pagamenti di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti. A lanciare l’allarme è il Centro studi di Unimpresa che, in un documento in via di pubblicazione, spiega le conseguenze dell’entrata in vigore delle nuove norme dettate dall’Eba, l’autorità bancaria europea, che, tra l’altro, impongono alla banca, dopo tre mesi di mancati pagamenti da soli 100 euro, di segnalare il cliente alla centrale rischi e di classificare tutta la sua esposizione come “crediti malati”. Per il vicepresidente di Unimpresa, Salvo Politino “Il nuovo quadro regolatorio, che non è stato sufficientemente spiegato dalle banche, è preoccupante. Non saranno più possibili – paventa – nemmeno piccoli sconfinamenti e questo vuol dire, per molti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia Covid, sono fondamentali per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti, come gli stipendi e i contributi previdenziali, le rate di finanziamenti e mutui”. Di fatto secondo Politino “c’è il rischio di una fortissima stretta al credito, conseguenza inevitabile delle segnalazioni alla centrale rischi e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli arretrati”. Da gennaio – spiega il Centro studi di Unimpresa – chi ha il conto corrente ‘scoperto’ corre il rischio di risultare immediatamente ‘moroso’ nei confronti di vari soggetti, dalle finanziarie all’Inps, dai dipendenti alle aziende cosiddette utility (energia, gas, acqua, telefono). Non solo: le stesse nuove norme dell’Eba stabiliscono che per un mancato pagamento superiore a 100 euro, protratto per tre mesi, il cliente venga classificato come cattivo pagatore, tutta la sua esposizione verso la banca sia classificata come non performing loan e sia inviata la segnalazione alla centrale rischi.
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AGI
Da gennaio carte credito online solo con la ‘strong authentication’
AGI – Da gennaio le transazioni online effettuate con le carte di credito potranno essere effettuate solo con la Strong Customer Authentication (Sca), secondo le direttive dell’Autorità Bancaria Europea (Abe). La Sca consiste nella verifica di almeno due elementi di diversa tipologia per accertare l’identità di un utente di servizi di pagamento o la validità dell’uso di uno specifico strumento di pagamento.
Tutto questo per rendere più sicuri gli acquisti e le operazioni sul web. Per questo la Banca d’Italia ha sollecitato gli operatori “a completare per tempo il processo di migrazione alla Sca richiedendo l’invio di piani di migrazione e aggiornamenti trimestrali nonché promuovendo il confronto con tutte le parti coinvolte nell’ambito del Comitato Pagamenti Italia”.
Bankitalia rinnova l’invito a rispettare la scadenza del 31 dicembre 2020 e a superare “eventuali residue problematiche con modalità tali da garantire, in ogni caso, la continuità dei pagamenti”. Un’esigenza ritenuta “cruciale a causa dell’emergenza legata alla pandemia di Covid-19, che rende essenziale consentire ai cittadini, anche in considerazione di situazioni di lockdown, di poter effettuare operazioni di acquisto a distanza (tra cui quelle relative a beni primari, quali alimentari e farmaci)”.
I partecipanti al Comitato pagamenti si sono impegnati a risolvere eventuali disallineamenti nel più breve tempo possibile e comunque non oltre tre mesi dalla scadenza. Ferme restando le esenzioni ed esclusioni previste dalla normativa Eba, durante i tre mesi non saranno consentite transazioni prive di Sca eccedenti: a) l’importo di 1.000 euro nel corso del primo mese successivo alla scadenza del 31 dicembre 2020; b) l’importo di 500 euro nel corso del secondo mese; c) l’importo di 100 euro nel corso del terzo mese. -
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AGI
In Gran Bretagna testato un farmaco che garantirebbe immunità immediata
AGI – In Gran Bretagna è allo studio una ‘terapia anticorpale’ per il Covid-19 che darebbe un’immunità immediata contro la malattia e potrebbe essere somministrata come trattamento d’emergenza ai pazienti ricoverati in ospedale e ai residenti delle case di cura per aiutare a contenere l’epidemia, lo scrive il Guardian.
Secondo il giornale, il farmaco potrebbe essere somministrato a familiari, ancora negativi, di persone risultate positive al test per scongiurare il contagio o essere impiegato per persone che frequentano aree particolarmente a rischio, come gli studenti universitari fra i quali in Gran Bretagna il virus ha acceso diversi focolai epidemici.
Il farmaco è stato sviluppato da University College London Hospital (Uclh) e AstraZeneca. Il team spera che lo studio dimostri che il cocktail di anticorpi protegga dal coronavirus per un periodo compreso tra sei e 12 mesi. Se approvato, verrà somministrato a chi è stato esposto al Covid-19 negli otto giorni precedenti.
Potrebbe essere disponibile a partire da marzo-aprile ed essere decisivo soprattutto nella fase in cui il vaccino non e’ ancora arrivato a dare l’immunità di gregge. Lo studio coinvolge l’Uclh, diversi altri ospedali britannici e una rete di 100 siti in tutto il mondo.
La dottoressa Catherine Houlihan, virologa dell’University College London Hospitals NHS trust (UCLH), che sta conducendo uno studio chiamato Storm Chaser sul farmaco, ha detto: “Se riusciamo a dimostrare che questo trattamento funziona e a prevenire che le persone esposte al virus sviluppino il Covid-19, sarebbe un’aggiunta entusiasmante all’arsenale di armi che si sta sviluppando” contro il Covid-19. Il farmaco inoltre darebbe un’immunità immediata, a differenza degli attuali vaccini che hanno bisogno di alcuni giorni prima di garantirla. -
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Sondaggi politici, 2020 sull’altalena: Meloni boom
Esattamente un anno fa la Lega era ancora stabile sopra il 30% in tutti i sondaggi politici. Le rilevazioni degli ultimi giorni danno il Carroccio tra il 23 e il 24%. Nei numeri la fotografia della perdita dei consensi del partito di Matteo Salvini che, in una sintesi dei sondaggi 2020, risulta la formazione politica ‘maglia nera’ dell’anno. Appartiene sempre al campo del centrodestra, il partito che invece si guadagna il podio in quanto a aumento di consensi: Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Una crescita che porta Fratelli d’Italia ad insidiare e spesso superare, nelle rilevazioni che si sono susseguite durante l’anno, il Movimento 5 Stelle strappando ai pentastellati il terzo posto dopo Lega e Pd nei gradimenti. A inizio 2020, il partito della Meloni ai aggirava attorno al 10 per cento. Negli ultimi sondaggi è stabilmente sopra il 15% e arriva quasi a sfiorare il 17 per cento: secondo il sondaggio Swg del 15 dicembre, Fdi è al 16,8% staccando di ben due punti i grillini. Nell’ultimo Ipsos di Nando Pagnoncelli di sabato 19 le due formazioni erano di nuovo appaiate. Insomma, è un testa a testa continuo di rilevazione in rilevazione. I casi della Lega, in negativo, e quello di Fdi, in positivo, sono però le uniche due ‘sorprese’ del 2020. Per tutte le altre formazioni infatti l’andamento è stato pressochè stabile. I partiti della maggioranza non subiscono grandi variazioni rispetto al grande spartiacque che segnato l’anno: ovvero il prima e il dopo Coronavirus. Nei mesi della prima ondata, in primavera, il governo e il premier Giuseppe Conte avevano alzato di molto l’asticella dei consensi ma senza che questo avesse un riverbero nelle percentuali dei partiti di maggioranza. Partendo dal secondo partito per consensi, ovvero il Pd, il 2020 è il racconto di una sostanziale tenuta. I sondaggi di gennaio scorso davano dem attorno al 20% e la stessa è la percentuale un anno dopo. Nel mezzo però ci sono diverse ‘soddisfazioni’ per il partito di Nicola Zingaretti: un andamento positivo alle elezioni amministrative che si sono susseguite durante il 2020. A partire dalle regionali in Emilia Romagna dello scorso gennaio dove Stefano Bonaccini ha respinto l’assalto di Salvini alla regione rossa per eccellenza. E poi anche nella tornata autunnale, i dem hanno visto la riconferma dei loro presidenti in Puglia con Michele Emiliano e in Campania con Vicenzo De Luca. La vittoria di Eugenio Giani in Toscana che, anche in questo caso, ha mantenuto la regione a sinistra respingendo il tentativo di Salvini. Male invece nelle Marche per il Pd che dopo anni di amministrazioni di centrosinistra ha ceduto il passo a Fratelli d’Italia. Ma anche le comunali sono state positivi per i dem. Dei 9 capoluoghi tornati alle urne, 5 sono andati al Pd (Chieti, Bolzano, Reggio Calabria, Lecco e Andria), 1 al Movimento 5 Stelle (Matera), 2 a indipendenti (Crotone e Aosta) e 1 soltanto al centrodestra (Arezzo). Per i 5 Stelle dal punto di vista dei consensi, il 2020 non ha portato miglioramenti rispetto al 2019 dove già c’era stata una grande emorragia di consensi: dal 32% delle politiche 2018 al 17,1 delle europee dell’anno successivo. E il 2020 è il racconto di uno ‘zoccolo duro’ del 15 per cento che resiste in dote, al momento, ai pentastellati. Tutti i sondaggi del 2020 si attestano attorno a quella percentuale, punto più o punto meno. Restando nel campo delle forze di governo ovvero Italia Viva di Matteo Renzi e Leu rappresentato dal capodelegazione Roberto Speranza, la fotografia è di un consenso sotto la soglia di sbarramento se diventasse legge il Brescellum: proporzionale con soglia al 5. Nelle rilevazioni sia I)v che la sinistra oscillano sempre attorno al 3 per cento con punte che sfiorano talvolta il 5% per i renziani ma senza che l’incremento diventi stabile. Stessa percentuale, facendo una media dei sondaggi 2020, per Azione di Carlo Calenda che spesso per qualche decimale supera Iv di Renzi. Tornando nel campo del centrodestra c’è Forza Italia. Anche per gli azzurri di Silvio Berlusconi il 2020 è un anno dall’andamento stabile e stabilmente Fi resta sotto la percentuale a 2 cifre ma si attesta tra il 7 e l’8 per cento. Al di là dei partiti, c’è poi un discorso a parte per il premier Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio è il leader che più ha beneficiato in termini di consenso durante il 2020 della pandemia. In particolare, durante la prima ondata, il gradimento del premier ha toccato numeri da plebiscito. Secondo il sondaggio mensile Demos per Repubblica a marzo, con l’Italia in lockdown e attonita di fronte al virus, la valutazione positiva di Conte passò dal 52% di febbraio al 71% a marzo. Dopo quell’exploit, le percentuali sono rimaste alte pur ridimensionate: il 66% ad aprile, il 60% a maggio secondo Ipsos. Numeri più contenuti ma durante il corso dell’anno l’appeal del premier è sempre rimasto forte. Basta vedere il sondaggio Ipsos per il Corriere del 19 dicembre: cala il gradimento per il governo ma cresce la popolarità di Conte. E questa è la spiegazione fornita dell’istituto di Nando Pagnoncelli: “Nello scenario politico di dicembre si evidenzia un dato inusuale, rappresentato dal calo di popolarità dell’esecutivo a fronte di una ripresa di apprezzamento per il presidente Conte. L’indice di gradimento del governo, infatti, arretra di 3 punti rispetto a fine novembre, attestandosi a 49, il dato più basso dal conclamarsi della pandemia, mentre l’apprezzamento del premier (57) fa registrare un aumento di 2 punti, invertendo il trend negativo iniziato ad ottobre”.
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AGI
Il calcio compie 160 anni: il 26 dicembre 1860 la prima partita ufficiale
AGI – Il calcio compie oggi 160 anni di vita. Risale infatti al 26 dicembre 1860 il primo match ufficialmente riconosciuto come tale, disputato con regole comuni e tra due club regolarmente costituiti. Due squadre ovviamente inglesi, entrambe di Sheffield, la città dello Yorkshire, nel nord del paese, che a buon diritto è considerata come la ‘culla del football’, tanto che il nucleo delle regole codificate qualche anno più tardi dalla Football Association è noto con il nome di ‘Sheffield Rules’.
In campo dunque, per quello che è stato anche il primo ‘derby’ della storia, si presentarono lo Sheffield Football Club, fondato nel 1857, il club più antico al mondo, rimasto un club dilettantistico che ancora oggi esiste e milita nelle serie regionali, e l’Hallam Football Club, nato nel 1860 come costola del locale club di cricket, riconosciuto a sua volta come ‘secondo club più antico al mondo’. Lo Sheffield Football Club non va confuso con le due attuali squadre professionistiche della città, lo United e il Wednesday.
Luogo dell’incontro, da cui tutto si può dire ebbe origine, il campo sportivo dell’Hallam, Sandygate Road, passato alla storia quindi come primo stadio calcistico dove tuttora il club gioca le sue partite casalinghe. Le tenute delle due squadre sono eternate nello stemma attuale dello Sheffield che rievoca la sfida; questi si presenta con una maglia a scacchi neri e granata, mentre l’Hallam veste in blu.
Il risultato finale vide lo Sheffield vincere 2-0, la prima rete è del capitano Nathaniel Creswick, che è anche uno dei fondatori del club e uno degli estensori delle regole; resta ignoto il marcatore del secondo gol. Dai tabellini non è neanche certo il numero dei giocatori in campo; qualcuno dice dodici o tredici per parte, altre fonti parlano di sedici.
Le regole di allora d’altronde erano ancora in formazione; ad esempio esisteva il ‘fair catch’, ossia una palla alta poteva essere bloccata con le mani e poi giocata con i piedi, solo più tardi alcuni iniziarono a colpirla con la testa. Erano già proibiti comunque lo sgambetto e la trattenuta, mentre poco dopo vennero introdotti il calcio d’angolo e la traversa in legno.
Il primo incontro della storia viene ancora oggi rievocato ogni anno in un match in cui si assegna l’Alan Cooper Barstool Trophy. Nel 2019 si e’ giocata solo la 159^ edizione del derby piu’ antico al mondo; le due squadre sono infatti in divisioni regionali diverse e non si possono incontrare in gare ufficiali.
Da notare come lo Sheffield FC abbia celebrato il suo 150 anniversario nel 2007, con una cerimonia a cui parteciparono tra gli altri Bobby Charlton e il grande Pele’, che disse ‘Senza lo Sheffield non ci sarei stato nemmeno io’. In quella occasione la squadra gioco’ un amichevole celebrativa con la primavera dell’Inter, il cui presidente Massimo Moratti fu nominato vice presidente onorario del club inglese -
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Morto lo 007 George Blake, spia Gb che informava Mosca: aveva 98 anni
George Blake, ex ufficiale del MI6 britannico che per anni in piena Guerra Fredda passò informazioni a Mosca, è morto all’età di 98 anni. A riportarlo sono i media russi. Per nove anni, la spia sovietica fornì informazioni che portarono all’individuazione di oltre 40 agenti del MI6 dispiegati nei paesi dell’Europa orientale. Arrestato e incarcerato a Londra nel 1960 riuscì a scappare e si rifugiò in Russia nel 1966. Per il servizio di intelligence di Mosca Blake “aveva un autentico amore per il nostro paese”. Nato a Rotterdam nel 1922 Behar – questo era il suo nome, ricorda la Bbc – era figlio di un ebreo spagnolo che aveva combattuto con l’esercito britannico durante la prima guerra mondiale ed aveva acquisito la cittadinanza britannica. Lo stesso Blake lavorò con la resistenza olandese durante la seconda guerra mondiale, prima di rifugiarsi a Gibilterra. Successivamente gli fu offerta la possibilità di unirsi ai servizi di intelligence. In un’intervista con la Bbc ammise nel 1990 di aver tradito oltre 500 agenti occidentali ma negò l’accusa secondo cui 42 di loro avevano perso la vita per effetto del suo tradimento. La sua fine fu segnata dalla defezione di un agente dei servizi segreti polacchi, Michael Goleniewski, che fuggì in Occidente portandovi la notizia dell’esistenza di una talpa sovietica nell’intelligence britannica. Richiamanto a Londra venne arrestato e sotto processo di dichiarò colpevole di cinque capi di imputazione relativi al passaggio di informazioni all’Unione Sovietica. George Blake causò enormi danni alle operazioni di intelligence britanniche esponendo agenti sotto copertura e operazioni segrete. La sua fuga dal carcere fu un ulteriore motivo di imbarazzo. I motivi che lo spinsero ad operare per l’Unione Sovietica non furono mai chiariti, in particolare le modalità del suo reclutamento iniziale. Ma Blake sembrava più preoccupato di dover assistere alla fine dell’Unione Sovietica, dal suo esilio in Russia, dove era considerato un eroe anche dal servizio di intelligence succeduto al Kgb.
Manovra: domani l’ok della Camera, da lunedì l’ultimo miglio in Senato

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