
La lettera di Zelensky arriva sul palco di Sanremo. Dopo polemiche politiche di ogni sorta, arriva il momento in cui Amadeus legge le parole che il presidente ucraino indirizza a Sanremo e quindi, praticamente, all’Italia tutta. Le polemiche stesse, però, non si placano: la lettera è stata infatti letta dopo l’esibizione di tutti e 28 i cantanti in gara, quando erano trascorse abbondantemente le 2 di notte. Una scelta che non è certo passata inosservata. Sia come sia, il momento è giunto: luci basse in sala e via con la lettura.
“Da più di sette decenni – scrive Zelensky – il Festival di Sanremo si sente in tutto il mondo. Si sente la sua voce, la sua bellezza, la sua magia, la sua vittoria. La Musica vince! E questa è una delle migliori creazioni della civiltà umana. Sfortunatamente, per tutto il tempo della sua esistenza, l’umanità crea non solo cose belle. E purtroppo oggi nel mio Paese si sentono spari ed esplosioni. Ma l’Ucraina sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della cultura.” Il presidente ucraino augura poi successo a tutti i finalisti e invita i vincitori di quest’anno a Kiev, in Ucraina, nel “Giorno della Vittoria”.
“La cultura non può stare fuori dalla politica in tempo di guerra – ha dichiarato l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk – È una piattaforma in cui possono essere sollevati temi sociali, politici, a volte dolorosi. Ne è testimonianza anche il Festival di Sanremo, che ha sollevato diverse questioni importanti — ha sottolineato l’ambasciatore Melnyk —. Il palco dell’Ariston è l’occasione di trasmettere la verità e il messaggio di sostegno di cui abbiamo bisogno perché la pace torni sul territorio europeo.”