
di Marco Galluzzo
Non tutti i dati sulla sua influenza sono convergenti
Analisi d’intelligence, scambi di informazioni con altri apparati di sicurezza, i precedenti, che ricorda anche il ministro Adolfo Urso, le migliaia di profughi ammassati sul confine bielorusso-polacco un mese prima dello scoppio della guerra. Eppure manca la pistola fumante, la prova. Che i mercenari della Wagner abbiano un ruolo non secondario nella sicurezza di diversi Stati africani, che siano al soldo delle linee strategiche e geopolitiche dettate dal Cremlino, che siano dunque in grado anche di influenzare le rotte dei migranti, dalla zona subsahariana sino alle coste degli Stati nordafricani, sono tutti dati certi.
Cos come certo che Mosca ha gi usato i migranti a fini di destabilizzazione, proprio alla vigilia della guerra contro l’Ucraina, trasportando con ponti aerei decine di migliaia di profughi siriani sino ai confini con la Polonia. Eppure, nonostante tutto questo, il dito puntato dal nostro governo contro la potente, ricchissima e spietata milizia privata russa, braccio armato di Mosca in almeno una dozzina di Stati africani, sembra pi fondato sulla deduzione, su un novero di ipotesi plausibili, piuttosto che appoggiato a dati concreti.
Se questi esistono, sono e restano…