
di Aldo Cazzullo, inviato a Doha
Il legame con il Paese del Golfo a doppio filo: politico ed economico. Il presidente Sarkozy fu il primo ad appoggiare i Mondiali insieme a Platini
I francesi con il Marocco incontrano la loro storia e il loro futuro, il controverso passato coloniale e la difficile integrazione delle banlieues; ma in Qatar incrociano il loro presente.
Sono stati i francesi i grandi sdoganatori delle lites qatarine, invise agli altri emirati e regni del Medio Oriente. Se i sauditi guardano agli americani e ai cinesi, se da Abu Dhabi e Dubai si investe volentieri nel Regno Unito e un po’ anche nel nostro Paese, se l’Oman intrattiene buoni rapporti con i dirimpettai iraniani, il Qatar legato a doppio filo proprio alla Francia. E il legame parte dallo sport.
Galeotto fu l’ormai leggendario pranzo all’Eliseo tra Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica, Michel Platini, presidente dell’Uefa, e Tamim Al Thani, erede al trono qatarino. Era il 23 novembre 2010. Alzatosi da tavola, Platini telefon a Sepp Blatter, presidente Fifa e uomo di mondo, per spiegargli che la Francia non ostacolava anzi esigeva i Mondiali nel deserto. Blatter non ebbe obiezioni. Il governo del Qatar commission alla Francia una nuova partita di Airbus, Laurent Platini…