
Instagram e Facebook seguono Twitter. E lo fanno sul terreno degli account verificati. Se già nei mesi scorsi il miliardario d’origine sudafricana aveva annunciato la spunta blu a pagamento sul social di sua proprietà, ora Meta è intenzionata a seguire la “lezione”. Dapprima in Nuova Zelanda e Australia, poi anche in altri Paesi. Ad annunciarlo è Mark Zuckerberg, Ceo di Meta, con un post sul blog ufficiale dell’azienda. Insomma: in un prossimo futuro, personaggi pubblici e aziende (compresi i giornali) che vorranno l’account verificato dovranno pagare circa 12 dollari al mese. Per la precisione: 11,99. Che salgono a 14 se si vuole la spunta blu anche sul mobile.
La funzione si chiamerà “Meta Verified” e inizierà a essere sperimentata, come detto, già questa settimana in Australia e Nuova Zelanda. L’abbonamento mensile permetterà, tramite un’autenticazione con documento, di avere la spunta blu che certifica la propria identità. Altri servizi sono le protezioni contro i furti d’identità e l’accesso rapido all’assistenza. Funzioni che, come dichiarato da Meta alla Bbc, permetteranno alle piccole aziende e agli esordienti star del web di emergere in un mercato sempre più competitivo. Ciò che è certo, è che l’abbonamento per la spunta blu sarà una nuova forma di introito per Meta. Azienda che, nei mesi scorsi, ha licenziato oltre 11mila dipendenti per scelte di business rivelatesi un fallimento. Basti pensare al metaverso, che per ora non ha riscosso quel successo repentino che ci si immaginava.
Esiste, inoltre, un altro tipo di problema: la funzione a pagamento del “blue badge” su Twitter non è andata così liscia come si pensava. Tanto che, dopo il proliferare di falsi account e profili fake, l’azienda guidata da Musk ha deciso di sospendere il progetto. Una differenza con Meta c’è: quest’ultima chiederà il documento di identità prima di procedere con l’erogazione del servizio. Non resta che tenere gli occhi puntati sull’altro emisfero, da Australia a Nuova Zelanda, per capire se ciò basterà a proteggere gli utenti di Instagram e Facebook da furti di identità e profili fake.