

Giorgio Carbone
Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all’attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per “La Notte” dal 1971 al 1995. Per “Libero” dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

IL RITRATTO DEL DUCA Sky Cinema 2 ore 21.15 Con Jim Broadbent, Helen Mirren e Matthew Goode. Regia di Roger Michell. Produzione Gran Bretagna 2020. Durata: 1 ora e 36 minuti
LA TRAMA Da un fatto vero. Accaduto nell’Inghilterra di 60 anni fa. Accaduto solo dove poteva accadere. Nella patria del giallo dove i delinquenti sanno essere di una disarmante amabilità. Il fatto è un furto messo a segno nel 1961 alla National Gallery di Londra (l’unica effrazione nella storia della Gallery). Trafugato è il ritratto del duca di Wellington dipinto da Francisco Goya all’inizio dell’800. Il ladro è un pensionato londinese di 60 anni (ex conducente di autobus). Che non ha messo in pratica un geniale piano: è entrato, ha preso il dipinto e se n’è andato (e la sorveglianza dove era?). Poi ha comunicato ai giornali il prezzo del riscatto. Da sempre in polemica (nei discorsi da bar) colla BBC che a suo parere pretende abusivamente che gli spettatori paghino un canone annuo (come la RAI del resto) chiede che il governo (se vuole indietro il quadro) versi di tasca sua il canone TV per pensionati e reduci di guerra. Il governo non paga. Il ladro è preso, processato e condannato. Ma a pena mitissima (l’opinione pubblica ne ha fatto un eroe).
PERCHE’ VEDERLO perchè è una commedia britannica di grande umorismo e leggerezza come si facevano una volta (giusto negli anni del furto alla Gallery). Ottime interpretazioni (cogli attori tutti ad hoc). Battute splendide e splendidamente recitate. E l’eccentricità dei personaggi vista come una gloria nazionale