
di Aldo Grasso
Ci sono dei momenti di spassosa tv ma resta qualcosa da registrare: l’occasione ghiotta e si spera che gli autori considerino la prima puntata come un numero zero
Questa una critica costruttiva, senza nulla a pretendere. Su Rai3 tornata Geppi Cucciari con il programma Splendida cornice: l’ha scritto con Luca Bottura e una batteria di autori. Partendo dalla cornice che meglio le riesce, il contatto diretto con la gente, non pi in streaming da casa come durante la pandemia ma presente in studio e divisa secondo categorie demoscopiche ( una buona idea?), Cucciari affronta un argomento che il variet di solito disdegna: la cultura. Ed ecco lo studio popolarsi di esperti, di professori che vigilano sull’italiano, di divulgatori patentati: forse un po’ troppi, per farli interagire con congruit e senso del ritmo. Ed ecco i collegamenti con ospiti preziosi, da mons. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, a Dori Ghezzi, da Oleksandr Tkachenko, ministro della cultura dell’Ucraina a Nicola Piovani, fin troppo preziosi per interagire con un variet.
Intanto, registriamo dei momenti di spassosa tv: penso al servizio sulla mostra di Banksy alla stazione Tiburtina di Roma, ai tableaux vivants della compagnia teatrale Ludovica Rambelli, all’intervista…