
Siamo davvero arrivati alla svolta in tema energetico? Tanti dubbi e perplessità, che hanno finalmente trovato risposta grazie all’annuncio del dipartimento dell’Energia del governo degli Stati Uniti. In questi anni abbiamo riportato diversi tentativi di emulazione dell’energia stellare in tutto il globo, ma alla fine di concreto non abbiamo ancora visto nulla, pertanto tutti sono in attesa di conoscere con esattezza i risultati ottenuti dal Lawrence Livermore National Laboratory, in California.
Ottenere la fusione nucleare per produrre energia pulita significherebbe riuscire a emulare un processo simile a quello che avviene nel sole, dove le forze gravitazionali in combinazione con calore e pressioni estreme portano i nuclei degli atomi a unirsi rilasciando nel contempo enormi quantità di energia.
Ma soprattutto, è una reazione pulita che non genera scorie radioattive, come avviene con la fissione nucleare. In questi anni sono stati fatti diversi tentativi con reattori sperimentali, utilizzando ad esempio i campi elettromagnetici per stabilizzare la reazione, ma per ora il bilancio energetico è sempre stato negativo. Ma è ancora così?
I funzionari del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti hanno annunciato martedì 13 dicembre un risultato storico nella fusione nucleare; per la prima volta, gli scienziati statunitensi hanno prodotto più energia dalla fusione rispetto all’energia laser consumata per alimentare l’esperimento. Un cosiddetto “guadagno netto di energia” è una pietra miliare in un tentativo decennale di ottenere energia pulita e illimitata dalla fusione nucleare, la reazione che si verifica quando due o più atomi vengono fusi insieme.
L’esperimento ha immesso 2,05 megajoule di energia nel sistema e ha prodotto 3,15 megajoule di produzione di energia dalla fusione, generando oltre il 50% di energia in più rispetto a quella immessa. È la prima volta che un esperimento ha prodotto un guadagno significativo di energia, anche se per qualche frazione di secondo. Non va nemmeno dimenticato che il bilancio energetico positivo non tiene conto del consumo dei laser, pertanto si tratta di un ottimo risultato in laboratorio, ma molto lontano da una possibile attuazione effettiva. Gli scienziati hanno affermato di dover migliorare il numero di reazioni al minuto, semplificare il processo e renderlo facilmente ripetibile.
“Questa monumentale svolta scientifica è una pietra miliare per il futuro dell’energia pulita”, ha affermato il senatore democratico degli Stati Uniti Alex Padilla della California.
La svolta è stata portata avanti da un team di scienziati presso il National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory in California il 5 dicembre, una struttura delle dimensioni di uno stadio sportivo e dotata di 192 laser.
“Questo sorprendente progresso scientifico ci pone sempre più prossimi a un futuro non più dipendente dai combustibili fossili ma alimentato invece da una nuova energia di fusione pulita”, ha dichiarato il leader della maggioranza al Senato degli Stati Uniti, Charles Schume.
Va detto che nonostante il grande passo in avanti, saranno necessari ulteriori sviluppi scientifici e tecnologici per ottenere un sistema di alimentazione a fusione nucleare semplice ed economico per alimentare case e aziende, ma il dipartimento energetico degli Stati Uniti ha detto di voler avviare un programma coordinato e ad ampio raggio con investimenti nel settore privato, con l’obiettivo di dare rapido slancio allo sviluppo di soluzioni commerciali nell’arco di qualche decennio.
La diretta è avvenuta alle 16.00 e sul sito dell’Energia del governo degli Stati Uniti (in FONTE) sono stati condivisi i risultati dell’annuncio. Ve la riproponiamo a seguire.
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