

In molti pensano che sarà Antonio Tajani il naturale successore alla guida del partito Forza Italia, quando si dovrà pensare al dopo-Berlusconi. Tuttavia, se i media si stanno ponendo domande sul futuro e sull’eventualità di convocare un congresso per scegliere la nuova leadership, ora che il Cavaliere è in ospedale a causa delle complicanze derivanti da una leucemia, nel partito il clima è diverso.
Almeno all’apparenza i fedelissimi dell’ex premier non vogliono pensare a quando lui non ci sarà più. Lo ha spiegato chiaramente proprio il ministro degli Esteri durante un’ospitata ad Agorà, su Rai Tre: “Non se n’è mai parlato. Nessuno ha mai parlato di congressi, di dopo Berlusconi. Perché, grazie a Dio, Berlusconi è operativo. Sembrano un po’ jettatorie queste indiscrezioni che non esistono. Nessuno parla di congressi, nessuno litiga”.
Messina: “Nessuno ha chiesto di cambiare lo statuto”
L’indiscrezione viene smentita anche da Alfredo Messina, ex senatore e amministratore nazionale di Forza Italia: “Non c’è attualmente un progetto preciso per celebrare il congresso”. Da statuto, lui è il depositario del simbolo del partito, quindi qualsiasi decisione futura dovrà passare per lui: “Certamente, da statuto così è previsto. Sono il depositario del simbolo. E nessuno ha chiesto di cambiare lo statuto”.
Forza Italia ha un debito con la famiglia Berlusconi
La situazione finanziaria di Forza Italia non sarebbe rosea: il partito avrebbe un debito di circa 100 milioni di euro con la famiglia Berlusconi. Proprio lui in passato ha firmato delle fidejussioni e ora c’è chi teme che la sua famiglia possa disimpegnarsi a livello economico.
“Abbiamo un forte debito, questo è chiaro. Ma non ho sentito, da parte di nessun membro della famiglia, qualcosa che possa compromettere l’esistenza di questa iniziativa. Escluderei iniziative da parte dei figli che possano far precipitare la situazione. Il partito andrà avanti, perché porta avanti le idee del presidente”.