facciamo-un’indagine-sull’indagine-del-senato-sugli-smartphone-e-i-giovani?

C’è un documento di una commissione del Senato della Repubblica che dice che i giovani italiani (ma il discorso vale per tutti), sono (cito testualmente) “schiavi, resi drogati e decerebrati” per colpa degli smartphone, che sarebbero “come la cocaina”.

Questa indagine clamorosa è stato approvata a giugno 2021 ma non ha fermato il mondo, come la gravità delle conclusioni imponeva, non ha cambiato l’agenda del governo, non ha indotto il capo dello Stato a rivolgere un monito alle famiglie italiane tipo “levate i telefonini ai vostri figli”. No: è rimasta in un cassetto ed è tornata alla ribalta adesso. L’indagine è sconcertante per i toni apocalittici usati. Sconcertante eppure ripete uno schema già visto: quando arrivò la scrittura si disse che danneggiava la memoria, l’invenzione della stampa per molti avrebbe aiutato la diffusione di false notizie, il treno era uno strumento del demonio, la televisione ci avrebbe trasformato in una massa inebetita. Il futuro fa paura.

Con questo non minimizzo certo l’impatto degli smartphone nelle nostre vite, non solo in quelle dei giovani: ogni tanto lo spengo, la modalità non disturbare è diventata una pratica quotidiana, con i figli ho negoziato orari di utilizzo, tempi, applicazioni in un dialogo continuo ma necessario perché è evidente che lasciarli da soli con uno schermo sempre connesso non li farà crescere bene. Ma da qui a definire gli smartphone il male del mondo ce ne corre.

Davvero quel rapporto è stato approvato all’unanimità? Chi sono gli esperti che hanno fornito ai senatori il materiale per un allarme così definitivo? Quali sono le ricerche scientifiche? Parliamone. Resto convinto che i giovani italiani non siano né schiavi né drogati, né decerebrati a causa degli smartphone. Le parole sono importanti. Non possiamo usarle così solo perché non li capiamo.

(se volete scrivermi su questo tema mandate una mail a dir@italian.tech