
5 anni fa, più esattamente il 26 marzo 2018, ci lasciava Fabrizio Frizzi, uno dei conduttori più amati dal pubblico italiano e dai colleghi che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Un artista a tutto tondo, professionale e soprattutto un vero gentiluomo: è così che, con tanto affetto, lo ricordiamo tutti noi. Proprio nel quinto anniversario della sua morte, il Corriere della Sera ha voluto riproporre l’ultima intervista che Fabrizio aveva concesso nel gennaio del 2018, in occasione del suo sessantesimo compleanno.
Fabrizio Frizzi ultima intervista: la vita dopo l’ischemia
Fabrizio Frizzi è entrato nelle case degli italiani per decenni, grazie alle diverse trasmissioni televisive a cui ha preso parte. Il 23 febbraio 2017, proprio mentre stava registrando una puntata di L’eredità, è stato colto da un malore improvviso: una lieve ischemia cerebrale che fortunatamente venne presa in tempo, grazie agli autori che, monitorando la macchina da presa, si eran resi conto di ciò che stava avvenendo. Frizzi ha ricordato così quel giorno: “Dopo il 23, la visuale è leggermente cambiata: a questa età si entra in un imbuto che restringe l’orizzonte, vedi la vita assottigliarsi, ammesso che la vita continui, si fanno valutazioni importanti sul vivere i rapporti che contano, non disperdi più il tempo, si privilegiano le cose fondamentali”.
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Fabrizio Frizzi figlia: “Lotto per veder crescere la mia creatura”
Nell’intervista non poteva mancare un pensiero per il suo piccolo tesoro: la figlia Stella, che all’epoca aveva solo 4 anni e mezzo. “Diventare padre in età avanzata, come è accaduto a me, è stata una scelta d’amore e non un atto di egoismo: avendo una compagna tanto più giovane di me, so che Stella è comunque in buone mani e ciò mi fa sentire meglio rispetto alle preoccupazioni legate alla mia anagrafe. Lotto per continuare a veder crescere la mia creatura, per esserle d’aiuto e un punto di riferimento”.
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Le lunghe maratone benefiche di Telethon, a 40 anni la donazione del midollo osseo: Fabrizio Frizzi era sicuramente una persona altruista e che spesso si prestava ad aiutare gli altri. “Se uscirò vincitore da questa vicenda, mi dedicherò maggiormente a fare il testimonial per la ricerca scientifica”, aveva rivelato durante l’intervista, aggiungendo poi che “quando a ottobre mi sono trovato in ospedale con tanti malati, ho avuto la fortuna di sentirmi confortato dal loro affetto, mi hanno fatto forza“. Commovente il desiderio espresso per il suo compleanno: “Vorrei solo un pensiero affettuoso da chi mi vuol bene e un augurio per il proseguo della vita”.