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Microsoft Cookie

L’autorità di protezione della privacy francese ha multato Microsoft per 60 milioni di euro per non aver permesso il semplice rifiuto dei “cookie” sul suo motore di ricerca Bing. Tutti i dettagli

Multa a Microsoft per aver per non aver messo in atto un meccanismo per consentire alle persone di rifiutare i cookie con la stessa facilità con cui li accettano sul suo browser Bing.

Il colosso di Redmond ha ricevuto una sanzione da 60 milioni di euro in Francia. Lo ha annunciato con un comunicato la Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà (Cnil), autorità di protezione della privacy francese, che ha comminato la multa. Si tratta della sanzione più importante decisa dall’autorità, che nel 2021 ha annunciato una campagna di controlli ai siti che non rispettano questi parametri. La Cnil ha già multato anche Google, Facebook e Amazon.

Tutti i dettagli.

L’ILLECITO ACCERTATO DALLA CNIL

La Cnil ha multato il colosso informatico americano per 60 milioni di euro per non aver permesso il semplice rifiuto dei “cookie” sul suo motore di ricerca Bing.

Il regolatore francese ha affermato che dopo le indagini ha rilevato che gli utenti francesi del motore di ricerca Bing non potevano, fino al 29 marzo, rifiutare tutti i cookie senza passare attraverso un noioso processo di parametrizzazione. La Cnil ha inoltre individuato l’installazione di due cookie senza il consenso degli utenti di Internet, anche se venivano utilizzati per scopi pubblicitari.

VIOLAZIONE DELLA DIRETTIVA EPRIVACY

Per queste violazioni della direttiva europea ePrivacy — recepita nel diritto francese con la legge sulla protezione dei dati — l’autorità potrebbe imporre una multa fino al 2% del fatturato globale. Nel suo comunicato stampa, la Cnil ha giustificato l’importo della multa “in base alla portata del trattamento (dei dati), al numero di persone interessate e ai benefici che la società trae dai ricavi pubblicitari indirettamente generati dai dati raccolti dai cookie”.

GOOGLE, FACEBOOK E AMAZON GIÀ SANZIONATE

Si tratta della più grande multa comminata nel 2022 dall’autorità. L’anno scorso aveva annunciato una campagna di controlli contro i siti che non rispettano le regole sui cookie.

A fine dicembre 2021 la Cnil aveva già multato il gigante della ricerca Google e il social network Facebook rispettivamente per 150 e 60 milioni di euro per violazioni simili. Anche Google e Amazon sono stati multati alla fine del 2020 per non aver informato gli utenti sui cookie.

LE CONTESTAZIONI DI BIG E FACEBOOK

Tuttavia, Google e Facebook avevano messo in dubbio la legittimità del regolatore francese perché “secondo loro, la questione dei cookie ricade sotto il Gdpr, la cui corretta applicazione è supervisionata dal regolatore irlandese – criticato per la sua lentezza e le sue deboli sanzioni. Il Cnil contesta questa interpretazione e dice che si basa sulla direttiva ePrivacy, che permette alle autorità nazionali di agire” spiegava Le Figaro.

COSA RISCHIA ANCORA MICROSOFT IN FRANCIA SUI COOKIE PUBBLICITARI

Infine, il panel ristretto della Commissione ha anche imposto a Microsoft di modificare le sue pratiche sul sito “bing.com” entro tre mesi. Pena il pagamento di una penale di 60.000 euro per ogni giorno di ritardo.

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