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Un nuovo spazio, Igloo Studios Milano, e un nuovo appuntamento fisso con ospiti di eccezione. Il salotto di Rumors.it questa volta accoglie Chiara Giuffrida, volto della Serie B su Helbiz Live e speaker di Radio Nerazzurra. Con lo spirito solare e frizzante che la contraddistingue, Chiara ci ha raccontato delle sue passioni e del suo sogno nel cassetto, svelandoci anche chi è il suo sportivo del cuore.

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Chiara Giuffrida, volto della serie B:
Foto: Jak Photographer x Igloo Studios Milano

Chiara Giuffrida Helbiz, l’intervista completa

Conduttrice, inviata e speaker radiofonica, qual è il ruolo in cui ti senti più a tuo agio?

Sicuramente inviata e conduttrice. Ma anche il ruolo di speaker, che forse era quello che aspettavo e desideravo meno, alla fine è un lavoro che mi piace veramente, veramente tanto.

La tua passione per lo sport, e per il calcio in particolare, quando è nata?

Nasce in realtà fin da bambina, perché avevo un papà appassionato di calcio che mi portava sempre con lui allo stadio a seguire le partite. Oppure la domenica a casa, il classico post pranzo con la partita delle 15:00. Non avendo figli maschi coinvolgeva sempre me e da lì è iniziata la passione. Poi, crescendo, ho capito che sarebbe potuto diventare il mio lavoro.

Torniamo appunto alle tue origini. Sei cresciuta a Catania e poi ti sei trasferita a Milano, una città sicuramente entusiasmante, ma che qualche volta può lasciare sopraffatti. Qual è stato il tuo primo approccio con Milano e come la vivi oggi?

Sai, io descrivo spesso Milano come un treno: nel senso che è una città perennemente in corsa, ha un dinamismo, una freneticità che ti travolge. Allo stesso tempo devi scegliere se stare su questo treno oppure aspettarlo. Io credo che a Milano convenga mettersi in gioco al 100%; e poi per chi, come me, arriva qui seguendo un sogno, è la città ideale.

Hai studiato al liceo classico e poi ti sei laureata in linguaggi dei media. Volevo chiederti, qual è il tuo rapporto con la comunicazione di oggi, con i social media e anche con tuoi i follower?

Per me è un rapporto fondamentale, perché ad oggi i social sono un po’ il nostro bigliettino da visita. Sono ciò che racconta chi siamo, cosa facciamo nella vita e magari servono anche un po’ ad insegnare, a mostrare qualcosa di più. Per chi come me lavora nel mondo della comunicazione sono fondamentali, perché rappresentano uno strumento che ti permette non solo di far vedere chi sei tu come persona, ma anche qual è il tuo lavoro, il tuo ruolo.

Oggi appunto ti stai affermando nel mondo del calcio, ma qual è il tuo sogno nel cassetto?

Il sogno nel cassetto è quello della conduzione, da quando sono bambina è sempre stato il mio grande obiettivo. Il calcio è ciò che ho scelto di affrontare per primo, perché è un settore che già conoscevo e perché mi appassiona molto. Tu prima parlavi del mio ruolo da inviata, stare sui campi per chi ama il calcio è qualcosa di meraviglioso.  Quindi oggi il calcio rimane il primo obiettivo, poi pian piano… chi lo sa?

Chi è il tuo sportivo preferito in assoluto?

Dal punto di vista calcistico?

Non per forza, campo libero.

Questa è tosta. In realtà, avendo a che fare spessissimo con i calciatori nelle interviste, ho scoperto che abbiamo un po’ tutti un idolo comune: Alessandro Del Piero. Sono cresciuta con quest’idolo dal punto di vista non solo calcistico ma anche umano, quindi se devo citarti un calciatore ti direi lui.

Quindi deduco che tuo papà fosse juventino.

NO (ride).

Ah no?

Assolutamente no (ride). Non è più un questione di fede calcistica ma di personaggio, poi è stato uno dei capisaldi della nostra nazionale. Tra l’altro quest’anno io sto avendo l’opportunità e la fortuna, per un amante e appassionata di calcio, di lavorare in una Serie B fatta dagli ex campioni del mondo, quindi è veramente meraviglioso.

E tu ci puoi svelare per che squadra tifi?

Beh una è scontata ed è quella per cui lavoro, ovvero l’Inter. Però in realtà la mia squadra del cuore, che spesso viene messa un po’ in secondo piano per via della classifica e del campionato, è il Catania. È la mia città e quindi ho sempre tifato Catania, ma il Catania in quegli anni era un Catania che meritava la Serie A, quindi sono cresciuta negli anni forse d’oro della mia squadra.

Tornando invece al mondo della televisione, c’è un programma in particolare che ti piacerebbe condurre?

Uno in particolare no, soprattutto perché oggi il palinsesto generalista è cambiato molto. Devo dire che mi piacerebbe molto dedicarmi a qualcosa di cronaca, più avanti negli anni, perché è un ambito che mi ha sempre appassionato sin da bambina.