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Xavier Dolan è un famoso regista di 33 anni, bambino prodigio e grande promessa di Hollywood. L’uomo sembra aver deciso di abbandonare il cinema.

Xavier Dolan: chi è il bambino prodigio?

Xavier Dolan è un vero bambino prodigio, nato a Montreal. Ha iniziato a lavorare sul primo dei suoi 8 lungometraggi a soli 19 anni.

Un titolo molto particolare, “I Killed my mother”, che parla della vita di un adolescente Hubert, e del suo rapporto con la madre Chantale. Come si intuisce dal titolo, il ragazzo è costretto ad “uccidere” i genitori per crescere. Un biglietto da visita davvero ottimo, che ha subito scatenato la critica e il pubblico, diventando una sorta di consacrazione. Il padre del regista, Manuel, è un cantante, cantautore e attore nato al Cairo, che ha avuto successo negli anni ’80, mentre la madre, Genevieve, è un’impiegata pubblica.

Xavier Dolan è cresciuto nella periferia di Montreal e, come lui stesso ha dichiarato, si identifica nel furioso Antoine, protagonista del suo film È solo la fine del mondo, pellicola presentata a Cannes nel 2019, personaggio molto iracondo, interpretato da Vincent Cassel. Il regista ha iniziato a recitare all’età di quattro anni, grazie alla zia Julie, manager di produzione che ha avvisato la madre di un’audizione per dei programmi televisivi. Ha recitato fino agli otto anni e la notorietà è arrivata grazie a una serie di 21 spot pubblicitari per una catena di dragatore in Quebec.

La gente mi riconosceva e mi pizzicava le guance. Non posso dire di averlo odiato, ma nemmeno di esserne andato pazzo” aveva dichiarato. A scuola non ha seguito compagnie teatrali perché aveva paura di recitare sul palcoscenico, ma ha lavorato in televisione. Sua madre premeva molto per quella carriera e lo portava alle audizioni. “Niente ha mai funzionato per motivarmi, in quel periodo. Ricordo che ci fu questa audizione terribile, terribile, terribile per la quale non mi ero preparato e non mi ero presentato. Mia mamma mi ha chiamato, arrabbiata, chiedendomi dove fossi, dicendomi ‘ti stiamo tutti aspettando!‘. Ero completamente, completamente fatto. Così mi ha letteralmente preso in braccio e mi ha portato all’audizione e tutti videro che ero sotto effetto di droghe. Ma cos’altro c’è da fare ,se non sballarsi, quando hai 15 anni? Immagino che avrei potuto studiare. Ma quello non era proprio il mio stile” aveva dichiarato in un’intervista.

Xavier Dolan: il lavoro come doppiatore e la svolta

Dolan ha trovato lavoro doppiando i film di Hollywood in francese. Era, per esempio, la voce di Ron Weasley in Harry Potter, ma anche quella di Taylor Lautner in Twilight, di Eddie Redmayne e di molti altri. La svolta è arrivata nel 2014 con Mommy, suo quinto film considerato un capolavoro. Un dramma che racconta la storia di una madre che fa i conti con i problemi comportamentali del figlio. Un film che è stato presentato a Cannes quando lui aveva solo 25 anni. Nel 2019, dopo alcuni anni al centro delle critiche, ha riportato l’attenzione su di sé con Matthias & Maxime, una storia sincera sulla semantica del romanticismo e dell’amicizia. La storia di due compagni d’infanzia che affrontano i cambiamenti della loro relazione. In seguito ha preso parte del cast di Illusions Pedues, film di Xavier Giannoli ispirato a Balzac.

Xavier Dolan vuole abbandonare il cinema

Xavier Dolan è un artista a tutto tondo, che si prepara al debutto nel mondo delle serie tv con il thriller psicologico The Night Logan Woke Up, miniserie prodotta da Studiocanal, Canal Plus e Quebecor Content, che uscirà il 24 novembre. 5 episodi da un’ora che racconteranno la storia di una ragazza che, tornata a casa dopo la morte della madre, vedrà riaffiorare vecchi segreti e rancori. Questo potrebbe essere l’ultimo lavoro del regista, che sta cominciando a sentirsi sopraffatto da tutta la fatica che comporta portare in scena un progetto. In un’intervista per Le Journal de Montreal, ha dichiarato di essere pronto a prendersi una pausa dalla regia. “Non voglio più fare questo lavoro. Sono stanco. Siamo nel 2022 e il mondo è cambiato drasticamente. Io, in quel mondo, non sento più necessariamente il bisogno di raccontare storie e di relazionarmi” ha spiegato. A stressarlo sono soprattutto le fasi della produzione. “Se potessi girare un film o una serie e poi scomparire, lo farei. Ma si sa che prima delle riprese c’è la preparazione e poi ci sono tutte le fasi della post-produzione. Non credo di essere più tagliato per questo” ha dichiarato il regista, che vorrebbe dedicare più tempo alla famiglia e agli amici.