
La buona notizia è che il prezzo del gas naturale è in netta discesa. Basta confrontare i numeri: dai 340 euro al megawattora di agosto siamo passati ai 48,9 euro odierni. Il minimo da dicembre 2021, quando i venti di guerra si facevano già sentire. La notizia meno buona è che ci vorrà comunque tempo affinché questa discesa si traduca con effetti concreti (e benefici) sulle nostre bollette. Anzitutto bisogna ricordare la differenza tra mercato tutelato e mercato libero. Il primo conta circa 7 milioni di utenti per il gas e quasi 11 milioni per la luce. Per questa platea, l’autorità di regolazione Arera ha stabilito tariffe luce in calo del 19,5 percento da gennaio a marzo. Le nuove tariffe saranno in vigore per chi è rimasto nel mercato tutelato lungo tutto il primo trimestre del 2023.
Per quanto concerne il gas, invece, sulla bolletta di gennaio si registra un calo del 34,2 percento rispetto a dicembre 2022. Siamo però ancora molto lontani dai livelli del periodo pre-guerra e pre-crisi. “La riduzione per il mese di gennaio – riferisce Area – in termini di effetti finali, ancora non compensa del tutto gli alti livelli di prezzo raggiunti nell’ultimo anno, con la spesa per il gas per la famiglia tipo (con consumi medi di 1.400 metri cubi annui) nell’anno (febbraio 2022-gennaio 2023) che risulta di circa 1.769 euro, +36% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (febbraio 2021-gennaio 2022).”
Per quanto concerne, invece, il mercato libero le condizioni sono diverse. Il contratto luce o gas stipulato a prezzo fisso resterà ovviamente tale, a parte i consumi che possono variare per un certo periodo di tempo determinato dal contratto. Si parla, in genere, di due o tre anni. Se si è scelta l’opzione dell’indicizzazione vuol dire che si è esposti alle oscillazioni del mercato: sia in positivo che in negativo. Le offerte variabili a prezzo indicizzato prendono spesso come riferimento il prezzo del gas al Psv. È possibile, però, che il prezzo stabilito nel contratto sia agganciato al Ttf olandese. In quest’ultimo caso, le bollette potrebbero scendere solo da marzo per chi ha un’indicizzazione mensile e non trimestrale.