
Dice Antonino Cannavacciuolo che se arrivano i complimenti da parte dei commensali alla fine di un servizio un ristoratore può dirsi soddisfatto perché vuol dire che ha trovato la maniera giusta per far funzionare il suo lavoro. «Sono i complimenti la benzina che permette al motore di andare avanti», spiega Cannavacciuolo in collegamento su Zoom in occasione dell’uscita della nuova stagione di Cucine da Incubo, il format Sky Original che si prepara finalmente a tornare da domenica 2 aprile in esclusiva su Sky Uno e in streaming su NOW. La formula è sempre la stessa: lo chef da 7 Stelle Michelin in totale e la sua squadra si imbarcano, infatti, in delle missioni impossibili in grado di aiutare i ristoratori in difficoltà a riprendersi prima che sia troppo tardi. Lì dove spesso regnano il caos, l’astio e la disorganizzazione, Antonino Cannavacciuolo arriva e porta pace e ordine senza ricorrere a formule magiche, ma armandosi solo di tanta pazienza e, soprattutto, di tanta empatia. «Non faccio miracoli, non ho la bacchetta magica. Ma ho dalla mia 30 anni di esperienza nella ristorazione italiana», aggiunge Antonino spiegando la fatica e la passione che mette nel suo lavoro e in questo format difficilissimo e arricchente perché a finirci di mezzo sono decine di famiglie che si giocano tutto pur di sopravvivere.
Una scena di Cucine da Incubo
«Ormai Cucine da Incubo è diventata anziana, ma sono ancora convinto che le novità le debbano portare chi sta nei ristoranti. Dopo tanti anni la gente deve prendere gli insegnamenti che abbiamo elargito e farli propri. Questa edizione mi ha reso felice perché abbiamo trovato tante famiglie di ristoratori con una gran voglia di tirarsi fuori da situazioni non facili. Abbiamo fatto un lavoro più mirato sulla struttura e il ristorante e abbiamo alzato di più l’asticella sui piatti, facendo capire un po’ a tutti che prosciutto e melone è buono, ma che chi decide di andare a mangiare fuori cerca qualcosa in più».
Cannavacciuolo, che crede nel valore del rispetto, «Mi spiace che qualcuno prenda sottogamba quello che faccio. Abbiamo bisogno di professionisti, non di persone che si improvvisano» -, parla però anche del suo approccio in questa nuova stagione. «Negli ultimi anni molti ristoranti non sono andati bene, e a influire su questo sono spesso anche le recensioni, che fanno una gran paura. Quelle recensioni ai ristoratori fanno male perché preoccupa le loro famiglie: il mio obiettivo è mettere in ordine tutto e provare a dare una mano per aiutare a ripartire».
E così, dopo una battuta sulla dieta di sua moglie Cinzia – «è molto attenta all’alimentazione, preferisce l’80% vegetale» -, Antonino Cannavacciuolo approfitta dell’occasione non solo per parlare delle cattive abitudini che un ristoratore per niente amante del suo lavoro ripete – «Non puoi entrare a mezzogiorno in cucina se apri mezz’ora dopo. Il servizio è un divertimento, è come suonare la chitarra e la batteria. È la preparazione il problema» -, ma anche per riflettere sul suo passato e sui suoi esordi nella cucina. «Ho avuto la fortuna di avere un padre chef: sono partito dalle stelle, ed è per questo non ho mai avuto la possibilità di lavorare e di vedere da vicino una cucina da incubo. Ho sempre lavorato con dei professionisti». Su cosa abbia rinunciato per essere dove è adesso, Antonino non ha dubbi: «La mia gioventù. A 20 anni devi fare le cazzate, e io non ho avuto la possibilità di farle. Quello è un rimpianto che mi porto dietro».
Antonino Cannavacciuolo a Cucine da Incubo
Il rapporto con i figli, però, non è mai stato messo in discussione: «Lavorando anche ai festivi e nei fine settimana ci sono delle rinunce, ma ho avuto una grande donna vicino a me che non ha fatto mancare niente ai figli. Ci siamo sempre ritagliati degli spazi per stare insieme». Infine, un ultimo invito ai giovani: «Faccio il tifo per loro, li guardo e li ammiro. Io a 17 anni non ero così. Non facciamo passare che i ragazzi non vogliano più lavorare, perché non è così. Ci sono ragazzi che a 22 anni hanno la partita in cucina, ma nessuno parla di loro».
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