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Non si ferma il risiko dei fornitori italiani. L’ultima acquisizione è quella messa a segno da Holding Moda, controllata da Holding Industriale (Hind), che ha acquisito il 51% dell’azienda tessile pratese Beste che produce sia tessuti che capi d’abbigliamento.

Con questa operazione Holding Moda a così aggiunto la 13esima azienda al network di produttori made in Italy di abbigliamento, borse, scarpe, denim, ricami e stampe che lavora per i grandi marchi internazionali e rappresenta il raggiungimento di “un’offerta completa e integrata, dai tessuti all’abbigliamento, alle lavorazioni speciali”, spiega Claudio Rovere, fondatore e Presidente di Hind. Con Beste, Holding Moda arriva quindi ad annoverare 13 società partecipate, consentendo al gruppo di superare nell’anno in corso i 300 milioni di fatturato e una manodopera specializzata di 1500 dipendenti.

Beste è stata fondata da Giovanni Santi nel 1992 e ad oggi il gruppo conta tre società: oltre alla capogruppo Beste, TeXco – rilevata nel corso dello scorso anno, eccellenza nella lavorazione delle fibre nobili come cashmere, seta, alpaca e lana – unitamente alla partecipazione del 70% di Tessitura Serena, manifattura specializzata nella realizzazione di tessuti greggi cotonieri e lanieri ad elevato know-how tecnologico con una dotazione di 18 telai (che a breve diventeranno 24). Nel 2022 Beste è diventata società benefit e ha lanciato la divisione Beredo, che si occupa della raccolta e del recupero degli scarti tessili, con azioni finalizzate a reinserirli all’interno del ciclo produttivo della moda o di settori affini (rigenerazione dello scarto). Nel 2022, recita la nota, Beste ha registrato un fatturato di circa 48 milioni di euro (in crescita del 60%). Il suo organico è composto da oltre 250 dipendenti su tre siti produttivi: Cantagallo (11.600mq dedicati alla divisione tessuti), Prato (2.300mq che ospitano la divisione abbigliamento) e Usella (centro logistico di 3.500 mq per la gestione dei tessuti e filati greggi cotonieri), ai quali si aggiungono due ulteriori magazzini di 2.500 mq cadauno che ospitano rispettivamente le materie prime di TeXco e il prodotto finito della divisione abbigliamento.

In base ai termini dell’accordo, gli imprenditori di Beste, i fratelli Giovanni e Matteo Santi, rimarranno al timone dell’azienda, ma, in modo simile alle altre acquisizioni, saranno affiancati nella strategia e gestione aziendale da Giulio Guasco, AD di Holding Moda.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore e confermato a Pambianconews, “per realizzare l’operazione la famiglia Santi ha liquidato l’azienda tessile cinese Huamao, che possedeva il 10% della Beste, e contemporaneamente è uscita dal capitale della joint venture cinese creata (sempre con Huamao) nel 2012 per produrre tessuti di fascia medio-alta nell’area di Anqing. L’acquisizione messa a segno da Holding Moda non interessa il marchio di total look maschile Monobi, creato dai Santi e in fase di sviluppo (nel 2021 ha realizzato 1 milione di ricavi)”. L’ingresso in Holding Moda, aggiunge il quotidiano, consente di rafforzare Beste sul panorama internazionale. “Holding Moda produce soprattutto per i grandi brand francesi, noi lavoriamo prevalentemente per quelli italiani (fascia medio alta e lusso, ndr.)– hanno spiegato a Il Sole 24 Ore i fratelli Santi – e questo è un altro dei motivi che ci ha fatto scegliere questo polo aggregante, perché apre la possibilità di allargare i clienti e di crescere rapidamente”.

L’operazione di Holding Moda e Beste va così a preannunciare il 2023 ancora frizzante sul fronte delle acquisizioni dei terzisti, come anticipato nell’articolo sulle M&A del 2022 pubblicato sull’ultimo numero di Pambianco Magazine.

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