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Sinonimo di inverno, convivialità e condivisione in famiglia, il tortellino è l’espressione della pasta ripiena per eccellenza. Sebbene siano molteplici i ripieni possibili del tortellino, dal vitello, alla mortadella, al piccione e al tacchino, due cose rimangono immutate: il suo gusto delicato e la destrezza delle sfogline nel prepararlo. Il tortellino è amato da tutti, a tal punto da dedicargli un festival.

Dove nasce il tortellino?

Le origini del tortellino, avvolte tutt’ora in un alone di mistero, sono oggetto di contesa tra tre città emiliane Modena, Castelfranco Emilia e Bologna.
Secondo lo storico Alessandro Cervellati, l’uso dei tortellini in brodo, ampiamente diffuso presso la città di Bologna, sarebbe nato nel Basso Medioevo (1200 circa) e legato alla consuetudine di riciclare gli arrosti avanzati dalle tavole dei signori che potevano permettersi il lusso di consumare piatti prelibati. Ancora una volta un piatto povero, come la pasta mista, diventa uno dei protagonisti della cucina italiana conquistando chiunque per la sua semplicità.

Nella ‘Secchia Rapita’, Alessandro Tassoni regala al tortellino la più nobile delle origini: è la copia in pasta all’uovo dell’ombelico di Venere. Ma storie e leggende abbondano sul simbolo della cucina emiliana, il cui ripieno – secondo la Confraternita – deve essere composto da lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella di Bologna, Parmigiano Reggiano, uova e noce moscata. E non scherziamo: si gustano rigorosamente in un grande brodo.

Le leggende sul tortellino

Sono diverse le leggende che vedono protagonista il tortellino. Una farebbe risalire la sua nascita all’episodio della Secchia Rapita, che sfociò poi in una sanguinaria battaglia tra le città di Bologna e Modena nel 1325. Battaglia tanto importante da tirare in ballo anche Venere. Dopo aver passato la notte in una locanda a Castelfranco, Venere fu sorpresa completamente nuda dal proprietario che andò a svegliarla al posto di Marte. L’uomo ammaliato dalla sua bellezza tentò di riprodurre lo splendido ombelico, con un fazzolettino di pasta, realizzando quello che oggi chiamiamo comunemente tortellino.

Secondo un’altra leggenda il “tortellino di Valeggio”, comune a cavallo tra Verona e Mantova, in dialetto meglio conosciuto come agnolin, racconta di un amore tra due amanti, la ninfa Silvia e il capitano Malco, dell’esercito visconteo di stanza a Valeggio, che, innamoratosi di lei a prima vista, la seguì nelle acque del Mincio per diventare suo sposo, lasciando il mondo terreno. Silvia abbandonò sulle rive del fiume un fazzoletto di seta gialla annodato, come ricordo del loro amore. Da quel giorno le donne rifecero il nodo d’amore, imitando la seta con una sfoglia sottilissima di farina e uova. E si festeggia ancor oggi quel lascito culinario con la Festa del Nodo d’Amore,una cena all’aperto per 3.300 persone, sedute ad una tavola lunga più di 1 km sul Ponte Visconteo a Borghetto.

Esiste la ricetta ufficiale dei tortellini

La ricetta ufficiale dei tortellini viene depositata nel 1974 presso un notaio dalla Dotta Confraternita del Tortellino e dall’Accademia della Cucina Italiana e prevede l’utilizzo dei seguenti ingredienti per il ripieno: lombo di maiale, prosciutto crudo, mortadella di Bologna, parmigiano reggiano, uova, noce moscata. Sappiate che qualsiasi altra ricetta, non è quella originale, qualsiasi cosa vi giurino. Per il brodo è necessario utilizzare  carne di manzo, gallina ruspante, sedano, carota, cipolla, sale.

Ecco le 5 ricette che abbiamo selezionato per preparare in casa i tortellini.